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III Comm: unanimità pdl requisiti sanitari e sicurezza piscine

08.11.2017
14:54
(ACON) Trieste, 8 nov - RCM - Prende spunto da una mozione di Barbara Zilli (LN) accolta dall'Aula a marzo scorso, la proposta di legge approvata all'unanimità dalla III Commissione consiliare regionale - presidente Franco Rotelli (Pd) - ancora dalla Zilli, poi sottoscritta da Alessio Gratton (Sel-FVG) e Renata Bagatin (Pd), sui requisiti igienico-sanitari e di sicurezza delle piscine a uso natatorio. Il provvedimento, dunque, non riguarda né quelle a uso privato (a meno che non si tratti di piscina condominiale con più di 8 unità abitative) né a uso riabilitativo-curativo-terapeutico attraverso acque marine, termali o geotermiche.

Il progetto di legge è stato riscritto sulla base delle indicazioni giunte dai portatori di interesse ascoltati questa estate - ha detto la Zilli -, quando abbiamo registrato in particolare le critiche dei gestori delle strutture ricreative che hanno parlato di una eccessiva onerosità degli interventi, ma non ci possiamo fermare di fronte alle esigenze dell'imprenditoria privata a scapito della sicurezza degli utenti.

Alcuni punti fermi devono rimanere nella proposta di legge, seppure alleggerita anche attraverso il rimando a un regolamento che definirà requisiti, modalità, organizzazione dei locali. Chi decide di avviare una attività natatoria nella propria struttura ricettiva - ha rimarcato la consigliera - dovrà garantire standard igienico-sanitari e presenza di personale formato, perché gli aspetti dell'igiene e della sicurezza sono imprescindibili. Tant'è che abbiamo inserito già all'articolo 1 il principio della "cultura del salvamento", che la Regione promuoverà attraverso le associazioni e gli enti preposti, ma anche l'Ufficio scolastico regionale.

Non mancano le sanzioni per i responsabili delle piscine che non dovessero rispettare le regole: dai 250 ai 3.000 euro a seconda dell'inadempienza, oltre alla sospensione immediata dell'attività finché non si sia ottemperato alle prescrizioni.

Il tutto si applica per le piscine di nuova realizzazione; quelle già in esercizio avranno 180 giorni di tempo, dall'entrata in vigore della legge, per adeguarsi.

Per l'Aula - ha anticipato la Zilli, che sarà relatrice unica - stiamo disponendo un ordine del giorno a firma trasversale, e si spera lunga, con cui impegnare la Regione a istituire un tavolo di concertazione con i maggiori portatori di interesse attraverso il quale rimarcare la responsabilità piena di tutti verso la sicurezza, partendo dai gestori delle strutture ma arrivando sino ai genitori che lasciano i figli piccoli da soli in piscina.

(immagini tv)