LN: Zilli, va modificata la norma sulle fusioni di Comuni
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - "I casi di Villa Vicentina e
Ligosullo sono l'esempio chiaro e lampante di come la norma sui
referendum e sulle fusioni dei Comuni vada assolutamente
modificata".
Così Barbara Zilli (LN) commenta il voto di astensione in V
Commissione consiliare regionale.
"La fusione di un Comune è un fenomeno straordinario nella vita
di un ente locale - commenta Zilli - proprio per questo, come
previsto da una proposta di legge che ho depositato già un anno
fa, la procedura va cambiata e la volontà di fusione deve essere
corroborata da un maggioranza consiliare qualificata, di almeno i
due terzi del Consiglio comunale. Questo scongiurerebbe il
verificarsi di situazioni ambigue come quella avvenuta per i
comuni di Gemona e Montenars e che oggi, in parte, si ripetono
anche per le due fusioni Villa Vicentina-Fiumicello e Treppo
Carnico-Ligosullo".
"Allo stesso modo, la norma deve essere chiara. Non sono
ammissibili scorciatoie affinché si arrivi o meno alla fusione
dei due enti locali: il riferimento è in particolare - dice Zilli
- alle delibere di Consiglio comunale che, di fatto, ratificano
il risultato del referendum, atto non previsto dalla normativa
attualmente vigente".
"Il principio di fondo è che la volontà popolare va sempre
rispettata - conclude Zilli - e l'assioma per cui le fusioni
rappresenterebbero una notevole diminuzione dei costi non è
sufficiente. Nel nome della razionalizzazione della spesa
pubblica, la Giunta Serracchiani ha imposto in regione 18 Uti,
moltiplicatori di centri di costo e inefficienze, il cui
fallimento nell'intelaiatura degli enti locali non potrà certo
essere edulcorato dalle fusioni dei Comuni".