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LN: Zilli, va modificata la norma sulle fusioni di Comuni

15.11.2017
16:48
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - "I casi di Villa Vicentina e Ligosullo sono l'esempio chiaro e lampante di come la norma sui referendum e sulle fusioni dei Comuni vada assolutamente modificata".

Così Barbara Zilli (LN) commenta il voto di astensione in V Commissione consiliare regionale. "La fusione di un Comune è un fenomeno straordinario nella vita di un ente locale - commenta Zilli - proprio per questo, come previsto da una proposta di legge che ho depositato già un anno fa, la procedura va cambiata e la volontà di fusione deve essere corroborata da un maggioranza consiliare qualificata, di almeno i due terzi del Consiglio comunale. Questo scongiurerebbe il verificarsi di situazioni ambigue come quella avvenuta per i comuni di Gemona e Montenars e che oggi, in parte, si ripetono anche per le due fusioni Villa Vicentina-Fiumicello e Treppo Carnico-Ligosullo".

"Allo stesso modo, la norma deve essere chiara. Non sono ammissibili scorciatoie affinché si arrivi o meno alla fusione dei due enti locali: il riferimento è in particolare - dice Zilli - alle delibere di Consiglio comunale che, di fatto, ratificano il risultato del referendum, atto non previsto dalla normativa attualmente vigente".

"Il principio di fondo è che la volontà popolare va sempre rispettata - conclude Zilli - e l'assioma per cui le fusioni rappresenterebbero una notevole diminuzione dei costi non è sufficiente. Nel nome della razionalizzazione della spesa pubblica, la Giunta Serracchiani ha imposto in regione 18 Uti, moltiplicatori di centri di costo e inefficienze, il cui fallimento nell'intelaiatura degli enti locali non potrà certo essere edulcorato dalle fusioni dei Comuni".