Consiglio regionale: presentata petizione omicidio Nadia Orlando
(ACON) Trieste, 20 nov - AB - Nadia non c'era più, la giustizia
prendeva decisioni che non potevamo né capire né condividere,
così non potevamo starcene con le mani in mano. Siamo andati per
le strade, per le piazze, per i mercati e abbiamo raccolto queste
firme per la petizione che qui presentiamo, ma ci muoveremo anche
a livello nazionale per chiedere la revisione dell'attuale
sistema delle misure cautelari: per Nadia, per le vittime come
lei, perché non siano dimenticate, perché non si ripeta.
E' stata presentata così da un gruppo di giovani amici di Nadia
Orlando, la ventunenne di Dignano assassinata lo scorso 31
luglio, la petizione depositata in Consiglio regionale con la
quale oltre 16.700 persone, a seguito della concessione da parte
del Tribunale del riesame di Trieste degli arresti domiciliari
all'imputato, chiedono alla Regione di costituirsi parte civile
nel procedimento penale e di farsi parte attiva presso le
competenti autorità statali affinché il provvedimento degli
arresti domiciliari venga revocato e venga disposta la custodia
cautelare in carcere per ragioni di pubblica sicurezza.
A riceverla - presenti il papà e la mamma della giovane vittima -
il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e tanti
consiglieri, Dal Zovo, Zilli, Zecchinon, Boem, Agnola, che in
questo modo hanno voluto dare un segno tangibile del sentimento
di profonda vicinanza alla famiglia, ma più in generale a tutte
le vittime di femminicidio.
Siamo di fronte a una petizione che testimonia la grande
partecipazione popolare - ha affermato il presidente Iacop -
anche se ciò che chiede non è di stretta competenza del Consiglio
regionale, ma di un organo che ha valutato l'applicazione di
misure cautelative di un certo tipo per un crimine efferato.
Dobbiamo quindi inquadrare la petizione in questo contesto - ha
aggiunto - ma vi posso assicurare che faremo immediatamente tutto
ciò che è in nostro potere affinché questo atto abbia il massimo
della pubblicità, del seguito, della forza nelle sedi opportune.
Il nostro impegno, quello della Commissione pari opportunità,
quello del Garante regionale dei diritti delle persone, organi
che fanno capo al Consiglio regionale - così ancora Iacop - è di
lavorare, e lo stiamo facendo da tempo e con tanto impegno, per
creare nella società una cultura del rispetto verso le donne,
perché il dato dei femminicidi è preoccupante, nel nostro Paese
ne registriamo uno ogni due giorni.
Porteremo avanti con determinazione il nostro impegno nei
confronti di questa petizione - ha concluso Iacop - e
moltiplicheremo le nostre azioni verso la società, in particolare
verso i giovani che domani, con i loro comportamenti, le loro
sensibilità, determineranno il vivere sociale. Chiediamo l'aiuto
di tutti per ottenere i risultati che auspichiamo.
Questo episodio - ha aggiunto la consigliera Ilaria Dal Zovo - ha
segnato profondamente tutto il Friuli Venezia Giulia. Come
Consiglio regionale non rimarremo indifferenti né in silenzio. I
numeri dei femminicidi sono in crescita, dobbiamo trovare il modo
per arginare questo fenomeno.
La solidarietà a una famiglia che sta affrontando questa
situazione con estrema dignità è stata infine espressa dalla
consigliera Barbara Zilli, che ha ricordato di aver presentato un
voto alle Camere sul tema, già condiviso da alcuni colleghi, con
la speranza che possa essere discusso quanto prima dall'Aula e
che possa ottenere il più largo consenso.
(foto, immagini tv)