CR: ddl Università terza età e Libera età, relazione minoranza (3)
(ACON) Trieste, 20 nov - CMC - Il disegno di legge 233 consente
un rinnovamento delle attività storiche delle Università della
terza età, promuovendone la sua evoluzione nella Libera età e
adeguando le molteplici iniziative alla vita di oggigiorno -
afferma Giorgio Ret (AR), relatore di minoranza del provvedimento
- che richiede conoscenze sempre più specifiche in tutti i
settori della complessa società burocratica in cui viviamo e
nella quale l'anziano svolge un ruolo di supporto alla famiglia e
alle attività nel volontariato.
Il consigliere di Autonomia Responsabile ha quindi ricordato
alcune problematiche emerse in Commissione, come la richiesta di
formazione, anche se ripetutamente definita non formale, rivolta
soprattutto a quelle persone che dimostrano ancora interesse nel
campo lavorativo, non possa trovare posto in questo disegno di
legge.
Un'altra criticità emersa è legata alle strutture: riconoscendo
l'attività fortemente sociale legata al territorio, al di là di
iniziative proprie anche patrimoniali di alcune Università -
sostiene Ret - è necessario che tali iniziative vengano
supportate dai Comuni con proprie strutture pubbliche e concesse
gratuitamente. L'obiettivo è di mettere in condizioni questi Enti
o future UTI di poter accedere ai finanziamenti per le
ristrutturazioni e messa a norma delle future sedi, superando i
sempre più complessi iter burocratici mediante apposite poste
dedicate a questo specifico scopo.
La meritoria attività imprenditoriale delle Università più
avanzate - chiosa Ret - non deve diminuire la loro vera
missione, che consiste nella ricerca dello scopo sociale storico.
(immagini tv)
(segue)