Pd: Zecchinon e Bagatin, invecchiare è una questione sociale
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RCM - "L'invecchiamento non può
essere solo una questione demografica o pensionistica, ma anche e
soprattutto una questione sociale, di inclusione delle fasce di
popolazione degli ultra sessantacinquenni. Accanto alla legge
sull'invecchiamento attivo, ora continuiamo a sostenere la fascia
degli ultra sessantacinquenni con un intervento che contribuisce
alla diffusione delle conoscenze".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Renata Bagatin a
margine dell'approvazione del disegno di legge regionale n. 223,
relativo agli interventi a favore delle Università della terza
età (Ute) e della Libera età, presentata in Aula da Armando
Zecchinon (Pd).
Con questa legge - sostiene la Bagatin - diamo un contributo al
territorio affinché si avvii un percorso nuovo con un cambio di
paradigma, per dotare enti locali e associazioni di strumenti che
permettano concretamente un sostegno a mantenere attive le
persone sia nel corpo, sia nella mente.
La norma è stata sviluppata nel solco di quella
sull'invecchiamento attivo - spiega ancora la consigliera
illustrando la situazione della popolazione anziana in regione:
il 25,5% della popolazione del FVG ha più di 65 anni, siamo la
seconda regione in Italia, la quarta in Europa, con il tasso più
alto di over 65. Il 2012 è stato l'anno europeo
dell'invecchiamento attivo e il tema fondamentale che si poneva
era quello di invecchiare in salute. Se non si governa questo
passaggio alla terza età, si aumenta il rischio di malattie
croniche degenerative. E per questo, come Regione, nel novembre
2014 abbiamo approvato all'unanimità la legge regionale
sull'invecchiamento attivo.
È stato definito un piano triennale e i relativi piani annuali.
In questo caso - spiegano Bagatin e Zecchinon - la linea
strategica 2 (sono in tutto sette) prevede il sostegno alla
formazione. Perciò, la grande importanza di questa legge è di
entrare nel merito dell'attività svolta dalla associazioni di
volontariato a favore delle persone anziane. In moltissimi Comuni
della regione esistono le Università della terza età e della
Libera età, che registrano ovunque partecipazioni elevate. I
contribuiti che vengono erogati per l'organizzazione dei corsi,
per il materiale didattico, per le visite di istruzione sono il
sostegno concreto a questo tipo di azioni. Altri contributi sono
previsti per le spese di progettazione e partecipazione a
programmi e progetti europei.
La legge - concludono Bagatin e Zecchinon - ha istituito
un'assemblea di queste Università, per coordinare le attività
didattiche e culturali e dialogare con gli enti presenti sul
territorio. Oltre a permettere la divulgazione delle conoscenze,
esse svolgono un ruolo aggregativo sociale e di inclusione che fa
evitare a molte persone di rimanere emarginate nella solitudine.