CR: ddl pesca in acque interne, relazione minoranza Dal Zovo (3)
(ACON) Trieste, 21 nov - CMC - E' apprezzabile l'approccio
della riforma contenuta nel ddl 228 per Ilaria Dal Zovo (M5S)
relatrice di minoranza in Aula, poiché sposta l'attenzione da
pesca e pescatori per concentrarla sulla salvaguardia e la tutela
dei pesci e della fauna dei nostri fiumi e laghi. L'importante è
che questi principi si trasformino in veri e propri atti di
tutela e incremento del patrimonio ittico, di conservazione degli
ambienti acquatici, di sviluppo sostenibile dell'attività di
pesca.
In quest'ottica il provvedimento, secondo l'esponente del
MoVimento Cinque Stelle, avrebbe dovuto incidere maggiormente sul
contrasto alle attività illecite, come ad esempio la pesca di
frodo, fenomeno in forte espansione negli ultimi anni anche in
Friuli Venezia Giulia.
Positivo è il percorso partecipato che ha portato alla stesura
delle norme e l'istituzione del Comitato ittico più snello del
precedente Consiglio direttivo, che tuttavia è privo di poteri
vincolanti che sarebbero stati più che giustificati dalla
presenza al suo interno di figure professionali di un certo
rilievo e rappresentanti di altri enti regionali.
Da apprezzare per il M5S è poi anche l'inserimento di un piano di
gestione ittica, che incorpora importanti obiettivi, tra cui
campeggia la tutela della biodiversità, la conservazione della
fauna ittica e dei relativi ambienti acquatici e da ultimo la
gestione del patrimonio ittico e il relativo prelievo ai fini
della pesca e positiva viene giudicata anche la facoltà
riconosciuta alle organizzazioni di volontariato e l'innalzamento
delle sanzioni amministrative.
Aumentare i controlli, non può che essere una buona prassi -
conclude Dal Zovo - per combattere i pescatori di frodo e per
pretendere il rispetto delle regole vigenti.
Purtroppo - chiude Dal Zovo - non vedremo gli effetti della
riforma in questa legislatura, anche alla luce delle deleghe
regolamentari previste per l'attuazione delle norme.
(immagini tv)
(segue)