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LN: Zilli, a Sappada sventola l'aquila del FVG

22.11.2017
17:29
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/RCM - "Dopo 165 anni, oggi, 22 novembre 2017, la nostra Sappada torna ufficialmente in Friuli. Non posso che esprimere enorme soddisfazione per una vittoria frutto di una battaglia trasversale, che ha visto tutti i friulani uniti nel voler riportare l'Aquila dorata a sventolare sopra le cime sappadine. Bentornati a casa".

Così Barbara Zilli (LN) alla notizia del via libera del passaggio di Sappada dalla Regione Veneto alla Regione Friuli Venezia Giulia.

Mentre si gioisce per il ritorno di Sappada in Friuli - continua la Zilli -, in Consiglio regionale va in scena il solito teatrino con protagonista l'arroganza di una Giunta regionale che da inizio legislatura prende le sue decisioni in spregio delle legittime volontà dei cittadini della regione. Il caso della fusione tra Villa Vicentina e Fiumicello rappresenta appieno l'ipocrisia della Giunta Serracchiani: un continuo ripetersi di maldestri sgambetti alla volontà popolare.

La fusione di un Comune è un fenomeno straordinario nella vita di un ente locale - ha detto la consigliera durante il suo intervento in Aula -. Proprio per questo, come previsto da una proposta di legge che ho depositato già un anno fa, la procedura va cambiata e la volontà di fusione deve essere corroborata da un maggioranza consiliare qualificata, di almeno i due terzi del Consiglio comunale, in più il risultato del referendum deve avere autonoma evidenza in ciascun comune.

Questo scongiurerebbe - ha aggiunto - il verificarsi di situazioni ambigue come quella avvenuta per i Comuni di Gemona e Montenars e che oggi, in parte, si ripete anche per le due fusioni Villa Vicentina-Fiumicello e Treppo Carnico-Ligosullo. Non sono ammissibili scorciatoie affinché si arrivi o meno alla fusione dei due enti locali: il riferimento è in particolare alle delibere del Consiglio comunale, atti lungamente dibattuti oggi dall'Assemblea legislativa regionale.

Alla fine di questa disastrosa legislatura - ha chiosato la Zilli - non c'è proprio da sorprendersi se la presidente ha deciso di ritirarsi a Roma, anziché affrontare il voto dei cittadini.