AR: Revelant, traditi dalla Giunta anche sulla gestione dell'acqua
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/AB - "A luglio, le mie proposte di
legge sull'energia idroelettrica erano state accolte in maniera
trasversale dall'Aula del Consiglio regionale. Successivamente,
hanno superato anche il vaglio della Corte costituzionale. Di
fatto, ogni potenziale ostacolo sembrava superato. Viceversa, nel
corso della Commissione di giovedì scorso che trattava le
modifiche alla legge 11/2015, a fronte di una mia richiesta di
rassicurazioni, è arrivato il colpo di scena: la Giunta
Serracchiani ha anticipato che presenterà degli emendamenti per
abrogare quegli articoli di legge, chinando la testa al cospetto
di Roma. La ragione? Per evitare spese inutili per contenziosi,
come dichiarato candidamente l'assessore regionale Sara Vito".
A metterlo in evidenza è il consigliere regionale di AR Roberto
Revelant, che aggiunge:
"L'episodio è gravissimo dal punto di vista concettuale, e
pesantissimo sotto il profilo dell'impatto economico: questo
voltafaccia costerebbe alla montagna friulana, a regime, oltre 6
milioni di euro l'anno. Veramente l'assessore ritiene normale
preoccuparsi di qualche spesa per i contenziosi? Se hanno
veramente intenzione di proporre le abrogazioni vedremo chi sarà
disposto a votarle, ci confronteremo con tutti i componenti del
consiglio. Stop ai diktat della Giunta".
Revelant così prosegue: "La legge 31/2017 sull'assestamento del
bilancio per gli anni 2017-2019 presenta profili di illegittimità
costituzionale solo in riferimento ad aspetti che esulano dalla
materia dell'idroelettrico. Non ci sono motivi reali per
stracciare la mia norma e mi auguro che la presidente anteponga
gli interessi di questa regione rispetto a quelli di Roma".
Ancora Revelant: "Oggi le grandi derivazioni, gestite da
proprietà extraregionali, generano oltre il 60% della produzione
idroelettrica dell'intero Friuli Venezia Giulia. L'introduzione
del canone aggiuntivo del valore complessivo di 40 euro per Kw di
potenza a carico dei concessionari delle grandi derivazioni a
regime potrebbe portare oltre 6 milioni di euro all'anno. Il
secondo articolo approvato a luglio da me presentato, con la
condivisione del capogruppo AR Tondo e del consigliere Pd
Marsilio e con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle,
riconosce le cooperative storiche, Secab e Idroelettrica Fornese,
garantendo loro continuità d'esercizio, diversamente da quanto
previsto originariamente dalla legge 11/2015, che potrebbe
mettere fortemente a rischio la loro esistenza".
Chiude Revelant: "Il Trentino Alto Adige è già avanti anni luce,
e da anni sta già capitalizzando la risorsa idrica. La Regione
Lombardia si è mossa per procedere nella stessa direzione e ha
già vinto per ben 2 volte i contenziosi a lei rivolti, non
limitandosi a chiedere i canoni di qui in avanti per le società
beneficiarie delle proroghe, ma rivendicando addirittura gli
arretrati. Nel momento in cui si prospetta un contenzioso con lo
Stato, una Regione virtuosa e soprattutto autonoma non può
piegarsi a ricatti politici, così come è già avvenuto nel patto
Padoan-Serracchiani. Questa vicenda è inaccettabile e noi non
molleremo di un centimetro. I patti devono essere rispettati, ma
soprattutto non si può deliberatamente scegliere di strappare 6
milioni di euro a un territorio che ne ha maledettamente bisogno".