AR: Tondo, imponiamo i vaccini, ma talvolta ne siamo sprovvisti
(ACON) Trieste, 29 nov - COM/AB - "Imponiamo i vaccini con una
legge, ma poi non siamo in grado di garantire il servizio a chi
lo richiede. Situazione grottesca, su cui non c'è niente da
ridere, e non me la sento di liquidare la vicenda con una
battuta".
Così Renzo Tondo, capogruppo di Autonomia Responsabile in
Consiglio regionale, nell'esprimere "imbarazzo e sconcerto per
quanto avvenuto a Pordenone nei giorni scorsi: un uomo si è
presentato con una profonda ferita alla mano al Santa Maria degli
Angeli, e dopo la medicazione ha chiesto la somministrazione
dell'antitetanica. Tutto semplice? Mica tanto. I vaccini erano
finiti, quindi niente profilassi. L'uomo ha chiesto spiegazioni,
ma i medici hanno solo cercato di rassicurarlo, spiegandogli che
il rischio di infezione era basso".
Tondo continua ricapitolando gli ultimi sviluppi: "Obblighiamo le
famiglie a vaccinare i propri figli, aprendo una spiacevole
caccia all'appestato nei confronti dei bambini non vaccinati.
Poi, alla precisa richiesta di un servizio, non siamo in grado di
garantirlo. Francamente, mi pare che la situazione sia
paradossale. Per inciso, e per evitare attacchi poco lucidi,
puntualizzo di essere favorevole ai vaccini, ma sempre prudente
quanto si tratta di applicare misure coercitive rispetto a temi
sensibili".
Tondo chiude: "Prima di fare le crociate sanitarie, cerchiamo di
essere coperti sotto il profilo dei farmaci, dei medici e delle
strutture. Il caso di Pordenone è allarmante. Ovviamente, non mi
presto a patetiche sceneggiate da sciacallaggio politico: qui non
si tratta di contestare la riforma sanitaria, il problema è molto
più profondo, e riguarda la condizione generale della sanità.
Faccio un appello: a prescindere dalla appartenenze, è doveroso
cancellare casi come quello di Pordenone. Per il bene di tutti,
senza pensare ai voti".