M5S: Ferriera di Servola, sabato incontro dibattito a Trieste
(ACON) Trieste, 30 nov - COM/AB - Si intitola "L'area a caldo
della Ferriera di Servola non è il futuro di Trieste" la
conferenza-dibattito organizzata dal Gruppo del M5S in Consiglio
regionale sulla situazione presente e futura dell'impianto
siderurgico di Servola in programma sabato 2 dicembre, a partire
dalle ore 8.45, al Cinema Ariston in viale Romolo Gessi 14.
Il MoVimento 5 Stelle Trieste è profondamente convinto che l'area
a caldo della Ferriera di Servola debba essere chiusa, in quanto
fonte evidente di inquinamento e danno ambientale per tutto il
Golfo di Trieste e per le popolazioni residenti nei territori
italiano e sloveno.
In questo senso, sia nei Comuni di Trieste e Muggia, sia a
livello regionale, i portavoce del M5S hanno sempre condotto
battaglie a difesa della salute e dell'ambiente, anche nei
rispettivi organi istituzionali, mentre i partiti al governo
della Regione (Pd) e Comune di Trieste (Forza Italia-Lega) hanno
fatto dell'inutilità e dell'assenza di misure concrete contro
inquinamento e inquinatori la loro bandiera, cercando di
anestetizzare la popolazione con varie miscele di chiacchiere a
vuoto, provvedimenti inefficaci e assenza di sanzioni a carico
del Gruppo Arvedi anche in evidenti situazioni in cui queste
sanzioni sarebbero state sacrosante.
L'evento di sabato, moderato da un giornalista del Fatto
Quotidiano, si propone di analizzare lo stato attuale della
Ferriera di Trieste, raccogliendo una serie di relatori altamente
qualificati per svolgere un'analisi a tutto tondo dell'impianto e
delle situazioni ambientali e lavorative ad esso collegate.
Dopo una breve introduzione ai lavori a cura degli organizzatori,
un'esponente dell'Associazione NoSmoG, nata a salvaguardia della
salute dei cittadini di Trieste, parlerà dell'impianto produttivo
e delle sue caratteristiche, evidenziando poi tipologia e - per
quanto possibile - ammontare delle emissioni in funzione delle
varie produzioni.
Due ingegneri di produzione dell'impianto siderurgico
Voeastalpine di Linz (Austria) descriveranno poi il percorso di
ambientalizzazione seguito dal loro impianto dagli anni '80 a
oggi. Tale percorso è riuscito a ridurre le emissioni in modo
sostanziale, rendendo l'impianto compatibile con la città di Linz
nella quale l'impianto siderurgico è integrato. Verranno
sottolineati sia i tempi che i costi che sono stati necessari per
arrivare a questo importante risultato.
Inoltre i portavoce del M5S in Consiglio regionale e nei Consigli
comunali di Trieste e di Muggia relazioneranno sulle attività
svolte nei rispettivi organi per evidenziare le problematiche
ambientali e di salute generate dalla Ferriera e per stimolare le
amministrazioni a prendere provvedimenti in materia.
Un tecnico di un'azienda inglese specializzata in bonifiche di
terreni pesantemente inquinati relazionerà su come sia possibile
bonificare un terreno rispetto a idrocarburi e metalli pesanti (i
principali componenti delle emissioni della Ferriera), in termini
di tempi, costi e procedure da seguire. Un consigliere comunale
del M5S Trieste, componente della Commissione attività
produttive, descriverà quindi le possibili alternative, in
termini lavorativi, all'area a caldo della Ferriera. In
dettaglio, formulerà ipotesi basate sia sul possibile sviluppo
del laminatoio a freddo che sulle attività di bonifica dei
terreni su cui sorge la Ferriera. Verranno anche considerati
possibili e alternativi impieghi industriali dei terreni su cui
sorge l'impianto, evidenziando opportunità in termini economici e
lavorativi e problematiche pratiche di una riconversione
dell'area alla luce di esperienze similari condotte in aree
portuali con annesse zone franche di altri Paesi europei ed
extra-europei.
La conferenza si chiuderà con una tavola rotonda, che prevederà
domande poste dal pubblico. Gli organizzatori trarranno infine le
conclusioni dei lavori, riassumendo i vari interventi e cercando
di fornire ai partecipanti il quadro generale dell'urgenza e
delle opportunità insite nella ormai indifferibile riconversione
dell'area e nel reimpiego dei suoi lavoratori.