M5S: Dal Zovo su oleodotto Siot-Tal di San Dorligo della Valle (TS)
(ACON) Trieste, 30 nov - COM/AB - Di fronte alla latitanza
delle istituzioni, a marzo abbiamo depositato una interrogazione
in Consiglio regionale dedicata agli odori nauseabondi provocati
dall'impianto della Siot-Tal di San Dorligo della Valle e alle
condizioni in cui sono costretti a vivere i cittadini che abitano
vicino ai serbatoi dell'oleodotto.
Una situazione quasi sicuramente destinata a peggiorare.
A denunciarlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle
Ilaria Dal Zovo, che aggiunge:
Pochissimi giorni fa la Commissione europea ha confermato
ufficialmente l'intenzione di espandere ulteriormente la capacità
di stoccaggio dell'impianto, che è stato inserito nei "Projects
of Common Interest" (Pci). Inoltre, la Siot-Tal ha ottenuto anche
la concessione per altri 50 anni. Stiamo parlando di un traffico
imponente di petroliere. Ogni anno, infatti, ben 500 navi
svuotano un volume di greggio di circa 40 milioni di tonnellate
che va a servire i Paesi del Nord Europa. Il parco di San Dorligo
della Valle è composto da 32 serbatoi, dotati di tetto
galleggiante a doppia guarnizione di tenuta.
L'ingente movimentazione di navi petroliere rende difficile la
convivenza fra residenti e questo grande oleodotto. I cittadini
che risiedono a San Dorligo e nelle frazioni di Domio, Puglie di
Domio, Lacotisce, Mattonaia, Dolina, Montedoro, Francovec, Zaule
e Caresana da molti anni protestano infatti a causa dei forti
odori e delle continue esalazioni.
Una recente sentenza del Tar del Veneto ha sancito che "le
emissioni odorigene debbano ritenersi ricomprese nella
definizione di inquinamento atmosferico e di emissioni in
atmosfera, poiché la molestia olfattiva intollerabile è al
contempo sia un possibile fattore di pericolo per la salute umana
o per la qualità dell'ambiente, che di compromissione degli altri
usi legittimi dell'ambiente".
Questo è il dramma che giornalmente vivono i cittadini di quella
zona. Cittadini che si sono sempre attivati per chiedere maggiori
controlli e nuovi studi epidemiologici per avere informazioni più
dettagliate sulla qualità dell'aria, sulle sostanze che sono
costretti ad annusare, sul livello di contaminazione dei terreni.
Hanno sempre depositato petizioni a sostegno delle loro richieste
e hanno sempre chiesto con forza la copertura stagna dei
serbatoi, come avviene nella vicina Slovenia a Sermino-Ancarano.
Con la nostra interrogazione volevamo sapere se la giunta
Serracchiani intendesse finalmente prestare ascolto alle istanze
dei cittadini. Inoltre ci interessava capire che fine avessero
fatto tutte le promesse di Arpa FVG e delle istituzioni locali.
Purtroppo la risposta della Giunta Serracchiani si è limitata al
solito riassuntino delle puntate precedenti, con l'esposizione di
fatti che conosciamo già molto bene.
Con l'ultima domanda volevamo conoscere se l'Esecutivo regionale
volesse dare risposte chiare alle preoccupazioni più volte
espresse dei cittadini, facendo delle analisi epidemiologiche
sulla morbosità della popolazione e sull'impatto sui terreni e
sugli orti che si trova attorno il perimetro dell'oleodotto.
Anche in questo caso dalla Giunta Serracchiani il nulla completo.
Questo non è certo il ruolo che dovrebbe avere l'Amministrazione
regionale. Gli enti pubblici dovrebbero salvaguardare la salute
dei propri cittadini e del territorio, attuando tutto ciò che è
loro potere per raggiungere gli obiettivi di tutela. È ora di
smetterla di mettere davanti alla salute e al benessere della
popolazione i profitti di aziende altamente impattanti.