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2° Conferenza tutela lingua friulana: interventi (2)

01.12.2017
12:48
(ACON) Udine, 1 dic - RCM/CMC - Intervenendo alla 2° Conferenza regionale di verifica e di proposta sull'attuazione della legge regionale 29/2007, Lorenzo Fabbro, presidente dell'Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), ha affermato che la due giorni organizzata con il Consiglio regionale deve risultare un appuntamento importante certamente per fare un'analisi di ciò che è stata l'attuazione della legge 29, ma soprattutto per programmare le attività future.

Le sfide per i prossimi anni - ha detto Fabbro - sono alte, come emergerà anche dalle relazioni finali. I dati parlano di passi importanti fatti finalmente a livello di pianificazione, ma bisogna ancora recuperare molto. L'obiettivo del futuro è avere una società consapevole, dove tutti sono d'accordo sull'utilità delle politiche linguistiche, ma anche dove le stesse politiche linguistiche devono fare la propria parte o l'obiettivo non sarà mai centrato.

Anche da Diego Navarria, presidente dell'Assemblea di comunità linguistica friulana, è stata espressa grande soddisfazione per questa Conferenza regionale. Da essa - ha affermato - non usciranno solo rose, ma anche spine, per non dire rovi, ma non c'è mai stata tanta attenzione qualificata come per questi due giorni di lavoro e nei giorni di preparazione. Cinque anni fa, quando si svolse la prima Conferenza regionale dedicata all'attuazione della legge 29, si ebbe più un adempimento di formalità, invece oggi è di contenuti.

Domani metteremo il dito nelle piaghe della lingua friulana. Vedremo - ha aggiunto - che è stato realizzato sicuramente anche qualcosa di buono e di ben fatto, ma non c'è nulla di cui vantarsi, perché se vogliamo salvare la lingua friulana dobbiamo avere umiltà: dopo aver valutato quanto è stato fatto nei 5 anni passati, bisogna capire cosa faremo noi per i 5 anni futuri.

La Provincia di Udine - ha proseguito il suo presidente, Pietro Fontanini - negli anni ha fatto molto a favore della lingua friulana: 31 anni fa, esattamente il 15 luglio 1986, ne ha sancito la grafia ufficiale, un passaggio fondamentale per dare dignità e forza a questa nostra lingua. Da allora è stata usata all'interno delle istituzioni e degli uffici pubblici, e per i cartelli della toponomastica, anche se qui la Regione potrebbe fare di più. E ogni anno, quando ai genitori si chiede se vogliono l'insegnamento della lingua friulana per i loro figli, la maggioranza dice sì, anche se purtroppo questa offerta in molti casi non può essere fatta per mancanza di insegnati e di organizzazione. Così facendo, però, non si rispetta il diritto di molti.

Inoltre - ha accusato Fontanini - la nostra Università, nel suo statuto, prevede lo sviluppo della lingua friulana, invece nel tempo ha diminuito questo impegno dimenticando che non è pro forma, ma appunto statutario. Così come non è pro forma il fatto che la nostra specialità si salva solo se si tutelano e si fanno crescere le minoranze linguistiche. Di queste, il friulano è la più diffusa e più parlata, ma anche quella che rischia di più. Auspichiamo che il prossimo Consiglio regionale si impegni a testimoniare il valore delle nostre lingue, per una Regione sempre più autonoma e sempre più speciale.

(immagini tv)

(segue)