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FI: Novelli/Riccardi, ancora in alto mare Atto Aziendale ASUIUD

07.12.2017
13:27
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/MPB - "Dopo tre anni dall'approvazione della legge di riforma sanitaria regionale l'Atto Aziendale dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine non è ancora stato adottato. Solo negli ultimi giorni l'Atto è stato presentato dal Direttore generale all'assessore Telesca. Evidentemente, però, tre anni non sono bastati per prevedere, almeno sulla carta, la riorganizzazione della più importante Azienda della Regione. Ciò comporta incertezza nel personale chiamato a eseguire compiti delicatissimi per la salute dei cittadini". Ad affermarlo i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto Novelli e Riccardo Riccardi dopo aver appreso che il Sindacato Nazionale e Regionale dei Dirigenti FEDIRETS, che rappresenta 11.500 su 16.000 fra dirigenti e direttivi degli Enti territoriali, ha compiuto rilievi molto seri alla proposta di atto aziendale dell'ASUIUD, interessando direttamente la Presidente Serracchiani e l'Assessore Telesca. "Il Sindacato FEDIRETS - rilevano Novelli e Riccardi - documenta la mancanza, nel testo inviato in Regione per la conformità con le norme generali, del parere obbligatorio del Collegio di Direzione dell'Azienda. Parere che è stato formulato su un precedente testo significativamente diverso da quello presentato. Tutto ciò fa rimanere non poco stupefatti! "Oltretutto recentemente i sottoscritti avevano posto in rilievo con due interrogazioni regionali le gravi carenze, formali e sostanziali, contenute nella proposta di Atto Aziendale che la Direzione dell'Azienda ha probabilmente voluto colmare, senza tuttavia passare nuovamente l'esame obbligatorio del Collegio di Direzione. Una decisione che appare del tutto superficiale e censurabile per ogni aspetto, formale e sostanziale". "Nei giorni scorsi - proseguono i consiglieri di Forza Italia - l'assessore Telesca ha dichiarato sulla stampa che si tratta del "più importante atto di autonomia gestionale del Direttore generale" e che "la Direzione regionale ha il compito di verificarne la coerenza con le linee generali".

"Ebbene, cosa intende fare ora la Regione? L'acquisizione del parere obbligatorio del Collegio di Direzione, oltre alle altre tematiche sollevate dal Sindacato dei Dirigenti, rientra o non rientra fra le "linee generali" che la Direzione dell'Azienda avrebbe dovuto seguire? "Ci si interroga anche - concludono Novelli e Riccardi - sul parere espresso dall'Università. Su quale dei due testi? Non vorremmo, per il bene di tutti i cittadini, che la riorganizzazione dell'Azienda nascesse già malata".