FI: Novelli/Riccardi, ancora in alto mare Atto Aziendale ASUIUD
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/MPB - "Dopo tre anni
dall'approvazione della legge di riforma sanitaria regionale
l'Atto Aziendale dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata
di Udine non è ancora stato adottato. Solo negli ultimi giorni
l'Atto è stato presentato dal Direttore generale all'assessore
Telesca. Evidentemente, però, tre anni non sono bastati per
prevedere, almeno sulla carta, la riorganizzazione della più
importante Azienda della Regione. Ciò comporta incertezza nel
personale chiamato a eseguire compiti delicatissimi per la salute
dei cittadini".
Ad affermarlo i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto
Novelli e Riccardo Riccardi dopo aver appreso che il Sindacato
Nazionale e Regionale dei Dirigenti FEDIRETS, che rappresenta
11.500 su 16.000 fra dirigenti e direttivi degli Enti
territoriali, ha compiuto rilievi molto seri alla proposta di
atto aziendale dell'ASUIUD, interessando direttamente la
Presidente Serracchiani e l'Assessore Telesca.
"Il Sindacato FEDIRETS - rilevano Novelli e Riccardi - documenta
la mancanza, nel testo inviato in Regione per la conformità con
le norme generali, del parere obbligatorio del Collegio di
Direzione dell'Azienda. Parere che è stato formulato su un
precedente testo significativamente diverso da quello presentato.
Tutto ciò fa rimanere non poco stupefatti!
"Oltretutto recentemente i sottoscritti avevano posto in rilievo
con due interrogazioni regionali le gravi carenze, formali e
sostanziali, contenute nella proposta di Atto Aziendale che la
Direzione dell'Azienda ha probabilmente voluto colmare, senza
tuttavia passare nuovamente l'esame obbligatorio del Collegio di
Direzione. Una decisione che appare del tutto superficiale e
censurabile per ogni aspetto, formale e sostanziale".
"Nei giorni scorsi - proseguono i consiglieri di Forza Italia -
l'assessore Telesca ha dichiarato sulla stampa che si tratta del
"più importante atto di autonomia gestionale del Direttore
generale" e che "la Direzione regionale ha il compito di
verificarne la coerenza con le linee generali".
"Ebbene, cosa intende fare ora la Regione? L'acquisizione del
parere obbligatorio del Collegio di Direzione, oltre alle altre
tematiche sollevate dal Sindacato dei Dirigenti, rientra o non
rientra fra le "linee generali" che la Direzione dell'Azienda
avrebbe dovuto seguire?
"Ci si interroga anche - concludono Novelli e Riccardi - sul
parere espresso dall'Università. Su quale dei due testi? Non
vorremmo, per il bene di tutti i cittadini, che la
riorganizzazione dell'Azienda nascesse già malata".