Vitalizi: Iacop, proroga riduzione sarebbe incostituzionale
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/CMC - "La legge mediante la quale
abbiamo operato la riduzione dei vitalizi in godimento, fissando
in 3 anni la temporalità entro cui si effettuava la riduzione del
trattamento, termina i suoi effetti con il 30 giugno 2018. Quindi
tecnicamente sul bilancio regionale siamo obbligati a riportare
dal 1° luglio l'ammontare dei vitalizi al loro valore precedente
alla riduzione".
Così il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia Franco Iacop spiega il funzionamento della legge che
introduce per gli ex consiglieri regionali il versamento di un
contributo di solidarietà pari massimo al 15% sull'ammontare dei
vitalizi.
"La riduzione è stata una misura ulteriore - continua Iacop -
rispetto alla norma generale che abbiamo approvato a inizio
legislatura, che ha determinato invece l'abrogazione dei vitalizi
per gli attuali consiglieri. Quindi le misure attuate sui
vitalizi sono due: l'abrogazione dei vitalizi per gli attuali
consiglieri in carica e la riduzione, come concordato sul livello
nazionale, per quelli già in godimento. Su questa seconda misura,
tra l'altro, abbiamo aperto un contenzioso rilevante con una
parte di coloro che hanno subito la riduzione (52 ricorsi)
avverso proprio alla riduzione. Contro questi ricorsi noi stiamo
resistendo in tribunale, ma senza aver ancora ottenuto nessuna
sentenza rispetto alla procedura".
Iacop ha ricordato che "la natura stessa del provvedimento ha
avuto più pronunciamenti da parte della Suprema Corte o anche
della Cassazione. E in tutti è stato rimarcato che il principio
cui deve ispirarsi una riduzione sul godimento, cioè su diritti
reali che sono esercitati, deve rientrare nella categoria del
prelievo sostenibile e proporzionale e la misura dev'essere
contingente, straordinaria e individuale. Quindi è necessario che
allo scadere di questa norma il Consiglio regionale, se ritiene,
approvi una nuova norma in cui siano specificati questi
contenuti. Non è giuridicamente sostenibile una ipotesi di
proroga della legge in essere che andrebbe incontro ad un sicuro
giudizio di incostituzionalità e - conclude il presidente del
Consiglio - darebbe ancor di più l'opportunità ai ricorrenti di
vederne annullare l'efficacia".