M5S: Ussai, il settore socio-assistenziale paga gravi ritardi
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/RCM - "La Giunta regionale aveva
ben 5 anni di tempo per riformare in maniera organica tutto il
settore del sociale, inteso sia come politiche
socio-assistenziali sia come problemi concreti, relativi
all'assunzione e formazione degli operatori del settore oberati
di lavoro. Argomenti - nonostante le grandi promesse - del tutto
trascurati dalla politica tradizionale che, invece, continua a
occuparsi del settore a tempo perso e senza interventi
strutturali. Forse ciò è un bene, dato l'esito fallimentare delle
riforme fatte sino a oggi".
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai
commenta così la decisione della Giunta Serracchiani di mettere
mano al sociale quando, ormai, si è ai titoli di coda della
legislatura.
"Chi governa si ricorda del settore socio-assistenziale solo ora
- spiega Ussai -, con 5 anni di ritardo e in occasione
dell'approvazione dell'ultima legge di stabilità di questa
legislatura, ridisegnando bacino d'utenza dei servizi sociali dei
Comuni, funzioni degli uffici e dotazione di assistenti sociali
per numero di abitanti, saltando anche in questa occasione il
confronto in Commissione consiliare e soprattutto l'ascolto delle
parti sociali interessate.
"Ridisegnando in modalità last minute l'organizzazione dei
servizi sociali e prevedendo per ogni Unione territoriale
intercomunale (Uti) l'emanazione di un regolamento per stabilire
le regole di gestione dei servizi e soprattutto per l'accesso dei
cittadini, probabilmente finiranno per intasare anche quel poco
che funziona ancora di un settore già in grave difficoltà.
"Ritenevamo che la materia, rimasta ignorata da più di dieci anni
- attacca ancora Ussai -, meritasse grande attenzione e
importanti interventi da parte della politica regionale. Inoltre
attendiamo ancora la promessa legislazione organica in materia di
accessibilità e mobilità delle persone con disabilità, mentre,
come segnalato anche dal Garante regionale per le persone a
rischio discriminazione, la disciplina regionale in materia
risulta ancora sporadica e sparsa in una trentina di normative di
settore.
"Chissà - si chiede in conclusione il consigliere pentastellato -
se oltre alla scelta dei candidati, il centrosinistra troverà il
tempo di pensare anche a questi problemi dei cittadini".