AR: Sibau, a Udine 300 sfratti Ater da bloccare
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/RCM - "Nella sola provincia di
Udine, sono circa 300 le procedure di sfratto che l'Ater si trova
a gestire in questo periodo. In alcuni casi, si tratta di persone
che stanno pagando a carissimo prezzo problemi personali che si
intrecciano con difficoltà economiche".
Così Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, a margine di un colloquio con Riccardo Toso,
direttore generale dell'Ater di Udine, annunciando
un'interrogazione sul tema.
Chiedo alla Giunta regionale di intervenire - scrive l'esponente
di centrodestra - per evitare che persone fragili si trovino a
essere sbattute in strada. Non si tratta di un condono generico:
ci sono soggetti con problemi molto delicati che chiedono aiuto,
non possiamo voltare loro le spalle.
Tengo a puntualizzare - incalza Sibau - che per l'Ater lo sfratto
scatta automaticamente dopo due anni di mancati pagamenti. Nella
fattispecie, c'è sincera preoccupazione per il quadro che si è
venuto a delineare, con situazioni di morosità incolpevole che
andrebbero gestite con attenzione e umanità, anziché essere
derubricate a pratiche da sbrigare. Per quanto complesso, bisogna
prendere in considerazione le singole realtà, così si trovano
soluzioni corrette.
La situazione è delicata e meriterebbe una gestione attenta da
parte di tutte le istituzioni, magari con l'interessamento della
Chiesa. Leggiamo accorati appelli alla comunità friulana per
accogliere e integrare i migranti. Senza scadere in
contraddizioni semplicistiche, stride che si registri una così
scarsa attenzione nei confronti delle esigenze dei friulani.
Solidali sì, ma senza cedere a derive di razzismo al contrario.
Serve uno sforzo reale della Regione - prosegue Sibau - per farsi
carico di questi problemi e accompagnare Comuni e Ater verso una
soluzione. È doveroso che l'aspetto umano prevalga su regolamenti
che, in questi casi, diventano armi affilate che straziano
persone già debilitate.
Chiedo una gestione condivisa tra Regione, Comuni, Ater e
assistenti sociali per esaminare i singoli casi e prendere
decisioni eque. Non solo: una gestione collegiale - chiosa il
consigliere - può assicurare che chi percepisce un assegno di
sostegno al reddito paghi sempre l'affitto; troppo spesso i
piccoli Comuni devono fare i salti mortali per coprire i mancati
pagamenti. Serve equilibrio tra il sostegno a chi ha problemi
reali e l'attenzione verso chi specula su situazioni di supposta
indigenza.