CR: Aula commemora "Giorno della Memoria" (2)
(ACON) Trieste, 24 gen - AB - Il Consiglio regionale ha voluto
commemorare il Giorno della Memoria, istituito con la legge 20
luglio 2000 n. 211 e simbolicamente fissato nel giorno in cui
furono abbattuti i cancelli del lager di Auschwitz, e lo ha fatto
con un intervento affidato al presidente.
"Sabato prossimo, 27 gennaio, in tutta Italia si terranno
cerimonie e iniziative per quella che è stata la più grande
tragedia che l'umanità ricordi: lo sterminio e le persecuzioni
del popolo ebraico nei lager nazisti. Un dramma che ha coinvolto
anche migliaia e migliaia di deportati politici e militari, che
vide la Germania continuare una guerra dissolutrice, anche dopo
la battaglia delle Ardenne che portò alla sconfitta finale,
contro il popolo ebraico, i Rom, l'omosessualità, il dissenso.
Noi oggi qui, nell'Aula del Consiglio regionale, vogliamo
dedicare al "Giorno della Memoria" questo momento che non è una
ritualità formale, ma che invece ci impone una riflessione
profonda, sentita, condivisa verso un dramma le cui ferite non
potranno mai essere rimarginate, che rimarranno per sempre
scolpite nella coscienza di tutte le persone che si riconoscono
negli ideali di pace, di fratellanza, di rispetto dei diritti
umani.
In questo contesto è da sottolineare la nomina a senatrice a vita
da parte del presidente Mattarella di Liliana Segre,
sopravvissuta al campo di concentramento, reduce dell'olocausto,
vittima delle leggi razziali naziste, deportata in Germania nel
gennaio 1944 assieme al padre e internata nella sezione femminile
del lager di Birkenau-Auschwitz. Liliana Segre non rivide più suo
padre, che morì ad Auschwitz, e nemmeno i nonni paterni,
anch'essi deportati e trucidati lo stesso giorno in cui
arrivarono nel campo di sterminio.
Questa nomina è un segnale forte che il Capo dello Stato ha
voluto dare al nostro Paese affinché si faccia tesoro di come le
sofferenze provocate dalla Shoah, tragedia collettiva
dell'Europa, non abbiano mai più a ripetersi.
Liliana Segre ha avuto nella sua vita diversi riconoscimenti: tra
essi, il 27 novembre 2008 ha ricevuto la laurea honoris causa in
Giurisprudenza dall'Università degli Studi di Trieste, città che
ha subito la presenza della Risiera di San Sabba, utilizzata dai
nazisti dopo l'8 settembre 1943 prima come campo di prigionia e
poi, dal 4 aprile 1944, come campo di sterminio con la messa in
funzione del forno crematorio. Risiera che nel 1965 è stata
dichiarata Monumento Nazionale e nel 1975 è diventata Civico
Museo.
E tra le iniziative che in questi giorni si stanno proponendo,
voglio segnalare la posa - proprio ieri - in quattro luoghi
cittadini di Trieste, delle prime 16 pietre d'inciampo, blocchi
di pietra ricoperti da una lastra di ottone con incisi i nomi di
16 deportati dai nazisti in campi di sterminio. Particolarmente
significativo, tra i luoghi scelti, il porticato della Sinagoga
di via San Francesco. Si tratta del primo passo verso la
realizzazione di un ambizioso progetto nazionale per ricordare
ogni singolo deportato nei lager.
Ricordare le grandi tragedie collettive ci deve far pensare agli
innocenti di oggi e al nostro dovere di migliorare il mondo che
abbiamo trovato, nella consapevolezza delle esperienze devastanti
che sono state vissute nel Novecento.
Le nostre Istituzioni devono sostenere le "scuole della memoria"
che si costruiscono anche attraverso le visite conoscitive nei
luoghi dell'Olocausto e consentono di fissare nella mente dei più
giovani i campi in cui era racchiusa una umanità dolente.
Ricordando la morte di milioni di ebrei diamo un insegnamento ai
vivi sulla vita e la morte, la barbarie e la carità, perché
l'obiettivo di noi tutti è di impedire che le tragedie del secolo
passato possano diventare il futuro delle prossime generazioni.
Dobbiamo ricordare che l'Italia è uscita dal nazifascismo e dal
suo passato più buio combattendo la guerra di liberazione e
facendo conoscere dure verità come l'applicazione delle leggi
razziali ottant'anni or sono.
Sono richiami di grande coinvolgimento, quanto mai necessari in
un momento storico come quello che stiamo vivendo, che vede il
ritorno di preoccupanti rigurgiti antisemiti e razzisti - nel
nostro Paese, in Europa e nel Mondo - e che sta registrando la
ripresa delle tensioni e delle violenze nel vicino Medio Oriente.
Per guardare avanti, senza dimenticare, dobbiamo seguire il solco
tracciato dalla nostra Carta costituzionale dove pace, rispetto
delle minoranze, dignità, diritti umani, giustizia sono valori
fondanti e irrinunciabili.
Il nostro dovere ci porta a riflessioni inequivocabili contro
l'antisemitismo e contro ogni violazione del principio di pari
dignità ed uguaglianza davanti alla legge. Accanto alla
Costituzione italiana lo ribadisce il secondo articolo del
Trattato sull'Unione europea, che fonda i suoi valori sul
rispetto della dignità umana e delle libertà fondamentali.
Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società
caratterizzata dalla non discriminazione delle minoranze, dalla
giustizia, dalla solidarietà.
L'Europa è soprattutto questo. Le ragioni del nostro stare
insieme stanno lì, in quel fondamento di pace e civiltà che
abbiamo il dovere di preservare e tramandare".
L'Aula ha quindi rispettato un minuto di raccoglimento.
(immagini tv)
(segue)