CR: sostenibilità porto di Trieste, il progetto pilota (5)
(ACON) Trieste, 9 mar - RCM - Elettrificazione anche dei mezzi
che lavorano all'interno del porto, non solo short connection per
le navi, perché dal porto può venire la possibilità di servire la
città e non solo di farsi supportare da essa. Questa l'opinione
di Paolo Perani della federazione nazionale Imprese
elettrotecniche ed elettriche.
Invece a Giorgio Sulligoi, dell'Università di Trieste, il compito
di parlare del progetto pilota per il Porto di Trieste
illustrando lo studio fatto per l'implementazione del cold
ironing, uno studio che ha portato all'elaborazione di una
infrastrutturazione elettrica delle banchine il cui realizzo
evidenzia ricadute vantaggiose per la salute dei cittadini e per
l'ambiente che non possono essere ignorate.
Ecco che lo studio ha tenuto conto dei costi di installazione,
ambientali, di gestione e non da ultimo per gli armatori. Infatti
il progetto - ha detto Sulligoi -, dato il notevole risvolto
economico, impone una sinergia tra tutti i soggetti interessati,
le istituzioni ma anche gli armatori, il cui coinvolgimento è
necessario per l'avvio della sperimentazione in area vasta lungo
la rotta Trieste-Turchia. Perché questo non è il primo progetto
di infrastrutturazione elettrica, ma il primo che vuole
incrociare le esigenze degli enti pubblici e dei cittadini con
quelle degli armatori.
L'ormeggio standard di una nave - è così stato spiegato - è una
attività molto inquinante; il cold ironing, cioè fornire alla
nave la rete elettrica del porto tramite connessione a terra,
potrebbe essere una soluzione concreta ed efficace.
Sulligoi è quindi passato a una riflessione sui punti di forza e
di debolezza, sulle opportunità e sulle minacce che
caratterizzano il Porto di Trieste, dall'essere uno scalo
importante con un buon pescaggio ma dai costi elevati per la
elettrificazione delle infrastrutture, dal poter contare su
importanti fondi europei ma non molti fondi nazionali. E ha
concluso accennando alle necessità e alle sfide del Porto Nuovo,
per il quale si auspica una infrastrutturazione non solo del
terminal ma di una area più vasta. A breve - ha reso noto infine
- si farà partire un progetto pilota coinvolgendo i traghetti,
navi non piccole ma non così grandi da causare appesantimenti
sulla rete elettrica (di cui comunque va pensato uno sviluppo) e
che hanno la caratteristica di avere orari e tratte precisi.
(segue)