CRPO: violenza contro le donne, presentata brochure in 7 lingue
(ACON) Trieste, 9 mar - MPB - La pubblicazione "Il silenzio è
il tuo nemico-uscire dalla violenza si può", cavallo di battaglia
della Commissione regionale per le pari opportunità che l'ha
realizzata per la prima volta nel 2009 aggiornandola
periodicamente, nella sua quarta edizione viene proposta tradotta
in sette lingue - inglese francese, albanese, ucraino, cinese,
bengalese e arabo - perché possa essere un riferimento utile per
le tante donne immigrate e anche per gli uomini e i bambini
stranieri.
La nuova veste della brochure è stata presentata dalla presidente
della Crpo Annamaria Poggioli oggi a Trieste nella sede del
Consiglio regionale alla presenza del presidente Franco Iacop,
assieme alle componenti dell'organismo di garanzia e
rappresentanti dell'Associazione di mediatori e mediatrici
culturali Interethnos che, con il coordinamento del Gruppo della
Crpo "Salute, politiche sociali e contrasto alla violenza contro
le donne", hanno curato la revisione delle versioni nelle varie
lingue.
Il vademecum analizza con chiarezza e dati precisi i vari tipi di
violenza - fisica, psicologica, sessuale, economica, persecutoria
- segnalando gli indicatori di pericolo, perchè si possa imparare
a riconoscerli preventivamente, e indica il percorso da seguire
per ricorrere ad aiuti concreti verso centri e istituzioni
competenti. Uno strumento distribuito capillarmente nelle scuole,
nelle questure e prefetture, nelle strutture di assistenza e fra
i mediatori culturali, e che ha incontrato un apprezzamento
crescente.
Il fenomeno della violenza - ha sottolineato Poggioli - non
accenna ad arrestarsi e non conosce età nè classe sociale;
quotidianamente si registrano casi di maltrattamento, abusi e
violenze fuori e dentro le mura domestiche cui spesso assistono
anche i bambini con gravi conseguenze emotive e cognitive. Per
questo va affrontato aiutando le donne a rompere il silenzio che
è un nemico subdolo, perchè paura, insicurezza, solitudine,
disperazione si impadroniscono della donna vittima di soprusi e
la rendono impotente.
Un comportamento violento è grave e inaccettabile, in alcun modo
giustificabile, ha insistito Poggioli; occorre incoraggiare la
vittima a denunciare, e non solamente a segnalare, gli abusi
subiti, nel segno del rispetto della dignità della persona che è
un valore non negoziabile. Per questo è importante fare rete
intorno a loro, e la resposabilizzazione deve crescere in tutti
noi, vicini di casa o testimoni fino alle forze dell'ordine. C'è
tutto un constesto, anche educativo e formativo che va
sensibilizzato.
La versione plurilingue di questo vademecum corona il lavoro
della Commissione che sta per concludere, con la legislatura, il
suo mandato; l'ultimo appuntamento sarà il quarto convegno di
sensibilizzazione realizzato in collaborazione con l'Ordine dei
giornalisti FVG, per dire che "se il silenzio è il tuo nemico, la
cattiva comunicazione è il suo alleato": un appuntamento che si è
già tenuto a Pordenone, a Udine e Trieste e che il 28 marzo si
svolgerà Gorizia, con l'impegno ancora una volta di promuovere
una informazione corretta per non rendere la donna vittima
doppiamente con la spettacolarizzazione della notizia della
violenza.
Da parte del presidente del Consiglio Iacop "l'auspicio che nella
nuova legislatura si dia continuità all'importante lavoro svolto
dalla Commissione" cui ha rivolto un profondo ringraziamento per
"l'impegno profuso su questo fronte, con un'attenzione
particolare a superare gli ostacoli che favoriscono emarginazione
e ghettizzazione". Così per Iacop, "l'iniziativa, presentata
all'indomani dell'8 marzo, assume una valenza ulteriore offrendo
uno strumento inclusivo, che guarda con attenzione alla realtà
multiculturale della comunità regionale puntando sulla
partecipazione e l'acquisizione di consapevolezza, valorizzando
la figura e il ruolo del mediatore culturale per rispondere alla
crescente esigenza di interazione-integrazione".
Il repertorio di immagini che corredano la brochure ha visto il
coinvolgimento degli studenti e delle studentesse dell'Istituto
Giovanni Sello di Udine. Nei vari capitoli si delinea la
situazione in Friuli Venezia Giulia a partire dal 2011 con dati
aggiornati al 2015 quando nella nostra regione sono state 775 le
donne seguite dai Centri antiviolenza; si illustrano le diverse
forme di violenza sulla donna, si indicano gli autori, così come
emerge dalle rilevazioni dei centri antiviolenza, si delineano
gli indicatori di pericolo, ma si affronta anche il capitolo dei
luoghi comuni e degli stereotipi che dannosamente accompagnano
l'argomento; si fornisco consigli utili e pratici, fornendo anche
indicazioni sui centri antiviolenza attivi in Friuli Venezia
Giulia, e riportando informazioni relative alla normativa
internazionale, italiana e regionale riguardante il tema.
(foto, immagini tv)