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CR: modifica numero componenti gruppi, rel. Gregoris e Marini (4)

12.03.2018
12:12
(ACON) Trieste, 12 mar - RCM - I Gruppi devono essere stretta espressione del dato elettorale. Partendo da questo principio - ha spiegato Gino Gregoris (Citt) quale relatore di maggioranza per l'Aula -, la Giunta per il regolamento ha accolto la proposta di modificare l'articolo 10 del regolamento interno del Consiglio regionale che si va a discutere, seppure con il no di FI e l'astensione del M5S.

Rispetto alle disposizioni contenute attualmente - ha proseguito Gregoris -, le quali non operano alcuna distinzione tra Gruppi "naturali" (sorti quale esito immediato delle elezioni) e Gruppi "artificiali" (sorti in seguito) e fissano in 3 consiglieri il numero minimo necessario a costituire un gruppo, la proposta in esame ha l'obiettivo di rendere più difficile la possibilità di costituire Gruppi consiliari in corso di legislatura che non siano ancorati strettamente al dato elettorale innalzando la soglia a 4 e garantendo la possibilità di costituire Gruppi anche a 3 e 2 consiglieri se risultano gli unici eletti di una forza politica.

Si è inoltre previsto che, qualora uno o più consiglieri di un Gruppo costituito a inizio legislatura dagli unici eletti in uno stesso insieme di liste circoscrizionali abbandonino il Gruppo consiliare, questo possa continuare a esistere con i consiglieri rimasti purché siano almeno 2.

Rispetto alle attuali disposizioni - così ancora Gregoris -, la possibilità di costituire Gruppi anche di 2 consiglieri appare coerente alla riduzione del numero di consiglieri che sono passati dai 59 della X legislatura ai 49 della XI legislatura, dall'altro va precisato che tale modifica non può comportare un aumento dei costi dei Gruppi in quanto sia le spese di funzionamento sia quelle per il personale devono rientrare nel budget complessivo che dipende dal numero totale di 49 consiglieri.

Infine, il relatore ha sostenuto le ragioni che hanno fatto presentare la proposta a fine legislatura: come è del tutto ragionevole che le modifiche tecniche del regolamento avvengano in corso di legislatura ed entrino in vigore immediatamente, al pari si ritiene più opportuno che le modifiche di rilievo politico vadano presentate a fine legislatura ed entrino in vigore in quella successiva, nel rispetto del noto adagio "Non si cambiano le regole (sostanziali) del gioco a partita in corso".

Di parere opposto il relatore di minoranza, Bruno Marini (FI), che ha avanzato ragioni di carattere politico e di merito.

La prima - ha esplicitato Marini - deriva dalla valutazione che una modifica regolamentare che incide su una tale materia non è opportuno sia deliberata da un Consiglio ormai in scadenza di mandato e che, dopo questa sessione, entra addirittura in regime di ordinaria amministrazione. È invece opportuno sia analizzata dal prossimo Consiglio regionale, che avrà la legittimazione elettorale per affrontare un tema così delicato come quello della composizione dei Gruppi.

La seconda ragione - così ancora Marini - deriva dal valutare assolutamente negativo il voler portare da 3 a 4 il numero ordinario dei componenti di un Gruppo e ciò perché, diversamente da quanto sostenuto da Gregoris, la distinzione tra Gruppi "naturali" e Gruppi "artificiali" è infondata quando non pretestuosa.

Si tratta di una scelta pretestuosa - ha chiosato il consigliere forzista -, fatta solo per mascherare il vero obiettivo di questa proposta, semplicemente ridurre il numero dei consiglieri componenti un Gruppo, la quale, se presentata in modo serio e senza fasulle motivazioni, il Gruppo di Fi potrebbe anche valutare senza pregiudiziali.

(immagini tv)

(segue)