CR: modifica numero componenti gruppi, rel. Gregoris e Marini (4)
(ACON) Trieste, 12 mar - RCM - I Gruppi devono essere stretta
espressione del dato elettorale. Partendo da questo principio -
ha spiegato Gino Gregoris (Citt) quale relatore di maggioranza
per l'Aula -, la Giunta per il regolamento ha accolto la proposta
di modificare l'articolo 10 del regolamento interno del Consiglio
regionale che si va a discutere, seppure con il no di FI e
l'astensione del M5S.
Rispetto alle disposizioni contenute attualmente - ha proseguito
Gregoris -, le quali non operano alcuna distinzione tra Gruppi
"naturali" (sorti quale esito immediato delle elezioni) e Gruppi
"artificiali" (sorti in seguito) e fissano in 3 consiglieri il
numero minimo necessario a costituire un gruppo, la proposta in
esame ha l'obiettivo di rendere più difficile la possibilità di
costituire Gruppi consiliari in corso di legislatura che non
siano ancorati strettamente al dato elettorale innalzando la
soglia a 4 e garantendo la possibilità di costituire Gruppi anche
a 3 e 2 consiglieri se risultano gli unici eletti di una forza
politica.
Si è inoltre previsto che, qualora uno o più consiglieri di un
Gruppo costituito a inizio legislatura dagli unici eletti in uno
stesso insieme di liste circoscrizionali abbandonino il Gruppo
consiliare, questo possa continuare a esistere con i consiglieri
rimasti purché siano almeno 2.
Rispetto alle attuali disposizioni - così ancora Gregoris -, la
possibilità di costituire Gruppi anche di 2 consiglieri appare
coerente alla riduzione del numero di consiglieri che sono
passati dai 59 della X legislatura ai 49 della XI legislatura,
dall'altro va precisato che tale modifica non può comportare un
aumento dei costi dei Gruppi in quanto sia le spese di
funzionamento sia quelle per il personale devono rientrare nel
budget complessivo che dipende dal numero totale di 49
consiglieri.
Infine, il relatore ha sostenuto le ragioni che hanno fatto
presentare la proposta a fine legislatura: come è del tutto
ragionevole che le modifiche tecniche del regolamento avvengano
in corso di legislatura ed entrino in vigore immediatamente, al
pari si ritiene più opportuno che le modifiche di rilievo
politico vadano presentate a fine legislatura ed entrino in
vigore in quella successiva, nel rispetto del noto adagio "Non si
cambiano le regole (sostanziali) del gioco a partita in corso".
Di parere opposto il relatore di minoranza, Bruno Marini (FI),
che ha avanzato ragioni di carattere politico e di merito.
La prima - ha esplicitato Marini - deriva dalla valutazione che
una modifica regolamentare che incide su una tale materia non è
opportuno sia deliberata da un Consiglio ormai in scadenza di
mandato e che, dopo questa sessione, entra addirittura in regime
di ordinaria amministrazione. È invece opportuno sia analizzata
dal prossimo Consiglio regionale, che avrà la legittimazione
elettorale per affrontare un tema così delicato come quello della
composizione dei Gruppi.
La seconda ragione - così ancora Marini - deriva dal valutare
assolutamente negativo il voler portare da 3 a 4 il numero
ordinario dei componenti di un Gruppo e ciò perché, diversamente
da quanto sostenuto da Gregoris, la distinzione tra Gruppi
"naturali" e Gruppi "artificiali" è infondata quando non
pretestuosa.
Si tratta di una scelta pretestuosa - ha chiosato il consigliere
forzista -, fatta solo per mascherare il vero obiettivo di questa
proposta, semplicemente ridurre il numero dei consiglieri
componenti un Gruppo, la quale, se presentata in modo serio e
senza fasulle motivazioni, il Gruppo di Fi potrebbe anche
valutare senza pregiudiziali.
(immagini tv)
(segue)