CR: discorso d'insediamento del presidente Romoli (3)
(ACON) Trieste, 22 mag - AB - Questo il discorso d'insediamento
del presidente del Consiglio regionale del FVG Ettore Romoli:
'Ringrazio il Consiglio per la stima e la fiducia che mi è stata
accordata, nella consapevolezza della responsabilità che assumo
come presidente dell'Assemblea legislativa che è l'espressione
più alta della rappresentatività del Friuli Venezia Giulia. In
quest'Aula verranno definiti gli indirizzi e le azioni per la
crescita e lo sviluppo della regione e sempre qui saremo chiamati
ad affrontare con efficacia e tempestività le sfide che abbiamo
di fronte. Per questo dobbiamo puntare alla qualità dei lavori
consiliari che devono essere all'altezza del compito che ci è
stato assegnato.
'Come presidente mi atterrò con rigore al Regolamento consiliare,
per assicurare funzionalità e dignità ai nostri lavori e il
rispetto reciproco tra maggioranza e opposizione, che deve essere
improntato a un forte senso delle Istituzioni che tutti insieme
rappresentiamo.
'Le riforme costituzionali degli anni scorsi hanno ridisegnato i
rapporti tra Stato e Regioni e tra queste e le Autonomie locali,
in una prospettiva di regionalismo rafforzato e di sussidiarietà.
La difesa e la valorizzazione della specialità e dell'autonomia
del Friuli Venezia Giulia non va vista in contrasto con un
regionalismo differenziato che, sulla base di quanto previsto
dall'art. 116, terzo comma, della Costituzione, consenta
l'acquisizione di nuove funzioni alle Regioni ordinarie, sulla
base di strumenti pattizi con lo Stato. Le trasformazioni
economiche e sociali del nostro Paese, che la globalizzazione dei
mercati sta delineando da alcuni anni, devono indurci alle sfide
e al confronto aperto senza rinchiuderci dentro steccati.
'La sussidiarietà, la potestà legislativa regionale, le autonomie
territoriali sono riconosciuti come elementi costitutivi delle
politiche nazionali ed europee. La nostra autonomia, unitamente
alle sue forme e condizioni particolari, che costituiscono la
specialità, non è negoziabile e non rappresenta un privilegio, ma
è l'esercizio di una responsabilità come dimostra ciò che ha
saputo costruire il Friuli Venezia Giulia dal 1964 a oggi.
'Uno dei connotati essenziali della nostra specialità è il suo
pluralismo, l'essere - pur nell'unità regionale - una realtà
composita, multiculturale, caratterizzata dalla ricchezza delle
espressioni culturali e linguistiche che la compongono e dalla
pluralità delle sue articolazioni istituzionali.
'Nel rapporto con il Governo sarà determinante riprendere il
negoziato per introdurre norme che rafforzino lo Statuto di
Autonomia, soprattutto in materia finanziaria e nella
configurazione di un rapporto autenticamente pattizio. In tale
cornice sarà di estrema importanza il ruolo della Commissione
paritetica Stato/Regione per il confronto paritario sul
trasferimento di nuove funzioni, nonché per la ridefinizione dei
rapporti finanziari e di compartecipazione al gettito erariale,
he deve tener conto delle funzioni attribuite alla Regione e
delle risorse necessarie per esercitarle. In questo quadro, la
recente intesa con lo Stato in materia di compartecipazioni
avrebbe dovuto seguire un percorso di maggior coinvolgimento del
Consiglio regionale, favorendo la presentazione di proposte per
l'introduzione di correttivi finalizzati alla salvaguardia e al
rafforzamento dell'autonomia finanziaria della Regione, che negli
ultimi anni si è già fortemente ridotta a causa dei tagli e dei
prelievi legati all'abbattimento del debito e agli obiettivi di
risanamento della finanza pubblica.
'Da più parti del territorio regionale sono segnalate in materia
sanitaria forti criticità in ordine all'attuazione di una riforma
che ha ridefinito gli assetti aziendali e territoriali. Mi
riferisco ad esempio alla gestione degli Hub, al loro
collegamento agli ospedali di rete e agli esiti dell'attivazione
dei centri per le cure primarie, in rapporto alle esigenze e alle
aspettative dei cittadini-utenti.
'La funzione legislativa dell'Assemblea, giustamente semplificata
per gli inevitabili processi di delegificazione, è stata
valorizzata da nuove competenze che sono attribuite alla Regione
e che vedono il Consiglio regionale protagonista nel
rafforzamento dei rapporti sia nell'ambito della Conferenza dei
Parlamenti regionali, sia con le Assemblee legislative di Stati e
Regioni contermini, in continuità con quanto costruito
dall'approvazione - nel 1991 - della legge sulle aree di confine,
che ha dotato il Friuli Venezia Giulia di importanti strumenti di
cooperazione economica e finanziaria.
'La maggior competenza legislativa regionale, il sistema
elettorale e la forma di governo, che la legge statutaria ha
definito, declinano l'equilibrio e le relazioni fra legislativo
ed esecutivo; una legge statutaria alla quale sarà necessario
porre mano per l'aggiornamento e la modernizzazione di alcuni
Istituti.
'L'Assemblea non deve approvare tante leggi, piuttosto deve
licenziare provvedimenti necessari, pensando al riordino della
legislazione e seguendo un processo di semplificazione,
trasparenza e delegificazione del corpus normativo regionale che
avvicinerà il Consiglio ai nostri cittadini. Il profilo
dell'Assemblea non si basa soltanto sulla qualificazione
dell'attività legislativa in occasione delle leggi di bilancio e
stabilità e delle grandi riforme, ma anche nello svolgimento
della funzione di indirizzo politico, attraverso la
determinazione delle linee programmatiche fondamentali
dell'esecutivo. Un ruolo che va esercitato dinamicamente in un
sistema di relazione costante e costruttiva con la Giunta
regionale. In questo contesto, le attribuzioni del Consiglio con
le clausole valutative sulle leggi, il controllo e le verifiche,
portano a una maggiore responsabilizzazione delle Commissioni,
con proposte e interventi che possono avere delle ricadute
positive sulle decisioni dell'esecutivo.
'Accanto ai classici poteri ispettivi delle interrogazioni e
interpellanze e all'attività del Comitato di valutazione e
controllo, assume rilievo irrinunciabile l'informazione e la
comunicazione verso i cittadini per quanto concerne la produzione
legislativa e le altre attività consiliari. E' un compito
importante perché l'Assemblea deve essere percepita dall'opinione
pubblica come il momento più autorevole della sintesi, il livello
istituzionale che si caratterizza per un'attività efficiente,
trasparente e imparziale, contrastando l'immagine ingenerosa (che
talvolta viene proposta) di un luogo teso alla tutela di
prerogative percepite come privilegi.
'Consentitemi di evidenziare la necessità di riaprire subito le
fila del confronto e di un dialogo sereno con il mondo delle
Autonomie locali, affrontare il tema della valorizzazione delle
specificità territoriali, delle diversità linguistiche, del
rilancio del Consiglio delle Autonomie, che deve avere un
naturale e costante collegamento anche con l'Assemblea
legislativa se questa, com'è giusto che sia, deve rappresentarne
le istanze.
'L'attività della Conferenza dei Capigruppo favorirà il confronto
tra maggioranza e opposizione, garantendo alla prima la
responsabilità di governo e alla seconda proposte alternative,
evitando possibili cadute del dibattito e dell'organizzazione dei
lavori in sterili contrapposizioni. Tutti i Gruppi consiliari
devono avere come obiettivo primario di assicurare ai lavori
d'Aula e delle Commissioni equilibrio, trasparenza e produttività
che l'autonomia della struttura del Consiglio rafforza per
ottenere livelli adeguati di efficienza e qualità della
produzione normativa.
'La collegialità dell'Ufficio di presidenza, la responsabilità
della Conferenza dei presidenti di Gruppo, la programmazione dei
lavori delle Commissioni e dell'Assemblea, ci consentiranno di
rendere efficace il nostro lavoro, l'organizzazione dell'attività
consiliare e la valorizzazione del personale delle diverse
strutture in cui operano e che qui mi sento in dovere di
ringraziare per quanto hanno fatto e per l'apporto che
assicureranno in questa legislatura'.
(foto, immagini tv)
(segue)