Pd: Bolzonello, la penale per i Comuni fuori Uti non è più in legge
(ACON) Trieste, 25 mag - COM/RCM - "Prima di intervenire
sull'architettura istituzionale del Friuli Venezia Giulia, è bene
che il neo-assessore alle Autonomie locali e tutta la Giunta si
chiariscano le idee e non raccontino storie che verrebbero
smentite dai fatti. La penalizzazione non è più in norma, c'è
solo un'attività premial: ci spieghino quindi dove vogliono
andare a parare".
A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio
Bolzonello, commentando le dichiarazioni dell'assessore alle
Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, sull'annunciato intervento
in tema di enti locali, ovvero di Unioni territoriali
intercomunali (Uti).
Spiega Bolzonello: "Roberti ha esordito in maniera a dir poco
roboante, ora attendiamo di capire quali siano queste
penalizzazioni, ma sarà un'attesa vana perché in realtà non
esistono più. I Comuni fuori dalle Unioni percepiscono
trasferimenti correnti dalla Regione equivalenti a quelli
percepiti dai Comuni aderenti. E senza alcuna penalità".
Per quanto riguarda gli investimenti, ricorda il consigliere, "il
sistema delle intese per lo sviluppo ha introdotto un innovativo
strumento di negoziazione tra Regione e Comuni in Unione,
consentendo a questi ultimi di programmare efficacemente le loro
strategie.
"Per i Comuni fuori Uti, invece, nell'ultima manovra finanziaria
bis è stato creato un meccanismo che consente di estendere i
benefici delle intese per lo sviluppo anche a loro, incentivando
la loro adesione alle forme aggregative.
"Per quanto concerne l'obbligatorietà - continua il capogruppo
dem -, la stessa Anci aveva ritenuto opportuno mantenerla per
alcune limitate funzioni. Se oggi la nuova maggioranza intende
rimuovere il concetto dell'obbligatorietà non potrà tuttavia
impedire che, nella libera autodeterminazione degli enti locali,
questi continuino a gestire in forma associata determinate
funzioni.
"Pensare di gestire le funzioni comunali in macro-aggregazioni è
velleitario, se viceversa si vogliono ricreare le Province sotto
mentite spoglie, senza passare per una modifica dello Statuto,
allora stiamo parlando d'altro.
"La campagna elettorale è finita, ora è il momento della
concretezza e quindi ben venga la proposta di una assemblea
generale di tutti i sindaci per sentire la loro opinione: dopo
sarà più agevole entrare nel merito delle proposte. Visti i
precedenti, ci sarà da divertirsi".