Consiglio regionale: presidente Romoli ricorda strage di Peteano
(ACON) Trieste, 31 mag - AB - La strage di Peteano del 31
maggio del 1972, nella quale persero la vita tre carabinieri e
altri due rimasero feriti, è stata ricordata dal presidente
Ettore Romoli, che ha voluto trasmettere ancora una volta i
sentimenti di vicinanza del Consiglio regionale del FVG alle
famiglie delle vittime.
L'attentato di Peteano - ha sottolineato Romoli - si inserì in un
momento storico particolarmente difficile per il nostro Paese:
giunse dieci giorni dopo l'omicidio Calabresi e non va
dimenticato che proprio all'inizio di quel mese si tennero in
Italia elezioni anticipate in un clima di tensione e di grande
contrapposizione tra le forze politiche e lo stesso Governo.
Quel periodo, passato alla storia come gli anni di piombo - così
ancora Romoli - è stato il momento più difficile del secondo
dopoguerra. Mai come allora i tentativi di destabilizzare le
Istituzioni democratiche, anche dall'interno, furono così
cruenti, intensi.
La reazione alla strategia del terrore è stata ferma, decisa - ha
puntualizzato il presidente del Consiglio regionale - e ha
consentito al nostro Paese di ripristinare e di rafforzare quei
principi democratici che ispirarono e ispirano ancora la nostra
Costituzione.
Alle vittime di Peteano, il cui destino fu segnato da quella
telefonata anonima al centralino del pronto intervento della
Stazione dei Carabinieri di Gorizia - ha concluso Romoli - il
brigadiere Antonio Ferraro, i carabinieri Donato Poveromo e
Franco Dongiovanni, assieme al tenente Angelo Tagliari e al
brigadiere Giuseppe Zazzaro che rimasero feriti, vada la nostra
gratitudine, il nostro rispetto. Il ricordo di quanto accadde
possa essere tramandato alle nuove generazioni come monito e
insegnamento, affinché il confronto politico si sviluppi sempre
nel rispetto delle regole di una corretta dialettica democratica.