Associazione consiglieri regionali FVG su assegni vitalizi
(ACON) Trieste, 26 giu - COM/MPB - Il presidente
dell'Associazione consiglieri regionali del Friuli Venezia
Giulia, Dario Barnaba, interviene in merito all'approvazione
della proposta di legge n. 2, il cui contenuto prevede una
decurtazione degli assegni vitalizi in godimento da parte degli
ex consiglieri regionali.
"Prendo atto, a nome dei Soci della nostra Associazione - afferma
Barnaba -, dell'ennesimo provvedimento con il quale si riducono,
ancora una volta, gli assegni vitalizi, ma debbo ricordare che i
vitalizi sono tutt'altro che un privilegio, come sostiene taluno;
al contrario, essi sono il frutto di ritenute obbligatorie
operate dal Consiglio regionale nei confronti dei Consiglieri, e
che tali ritenute ammontavano ad aliquote variabili nel tempo dal
19% al 23%, cioè a più del doppio e fino a quasi tre volte le
aliquote alle quali sono assoggettati i lavoratori dipendenti.
"Appare utile citare il parere espresso sulla materia dal prof.
Giuseppe Tesauro, già Presidente della Corte costituzionale ed ex
Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell'Unione europea:
"E' opportuno altresì ribadire che il vitalizio non è un mero
privilegio accordato ai parlamentari (e quindi ai consiglieri
regionali), modificabile (o revocabile) in qualsiasi momento,
bensì rappresenta una componente essenziale del loro trattamento
economico, indispensabile a garantire che i loro uffici siano
svolti in piena autonomia, e dunque, sottratti ad ogni
condizionamento.
"Gli assegni vitalizi degli ex consiglieri regionali del Friuli
Venezia Giulia, che già si connotavano tra i più contenuti
d'Italia, hanno avuto nel tempo delle pesanti riduzioni, a
cominciare dal 2006 (e tuttora in atto), tali da poter sostenere,
senza poter essere smentiti, che la riduzione reale complessiva
ammonta al 30%; nessuna categoria di cittadini è mai stata
sottoposta a un simile trattamento e ciò induce a pensare che gli
ex consiglieri siano stati oggetto di iniziative punitive che non
meritano e che sono del tutto ingiustificate.
"Giova ricordare che sono stati colpiti da tali misure coloro
che, nel tempo, con provvedimenti politici, legislativi,
amministrativi e regolamentari, senza mai rivendicare meriti o
riconoscimenti particolari, hanno dato vita alla Regione,
favorito lo sviluppo economico, valorizzato il patrimonio
culturale, tutelato l'ambiente, realizzato la pianificazione
territoriale, determinato il ruolo internazionale del Friuli
Venezia Giulia, ricostruito il Friuli dopo le catastrofi dei
terremoti del 1976. Gli ex Consiglieri sono stati e sono oggetto
di una vera e propria campagna denigratoria, che scivola spesso
in autentica diffamazione (che li amareggia) condotta, purtroppo
anche da chi in virtù delle sue responsabilità pubbliche dovrebbe
astenersene, nei confronti di chi ha dedicato, con onore ed
efficacia, una parte della propria vita alla politica e alle
istituzioni.
"In ogni caso, se si intende perseguire il fine del risanamento
della finanza pubblica, invece di colpire una e una sola
categoria di pensionati, sarebbe stato e sarebbe sufficiente ed
equo prevedere un "contributo di solidarietà", applicandolo
all'intera platea con criteri di proporzionalità e temporaneità;
i provvedimenti assunti dal Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia nel 2015 e prorogati ora, non possono essere
denominati "contributo di solidarietà" perché il totale
risultante dalle decurtazioni operate agli ex consiglieri non è
mai stato destinato ad alcun fine solidaristico ma è stato
semplicemente acquisito al bilancio della Regione, contrariamente
alla proposta avanzata proprio dalla nostra Associazione, che
prevedeva la costituzione di un fondo da destinare, di anno in
anno, a opere sociali o a persone in difficoltà economiche.
"Comunque, nell'operare "tagli" ai provvedimenti previdenziali,
si rende necessario rispettare i principi chiaramente fissati
dalla Corte costituzionale, cioè: la ragionevolezza, la
proporzionalità, la temporaneità e, soprattutto, l'affidamento
dei cittadini nella sicurezza giuridica. Quanto previsto dalla
legge regionale n. 2 del 2015, e dalla proposta di legge ora
approvata, non corrisponde ai dettami della Consulta (e in netto
contrasto con tali pronunciamenti sarebbe qualsiasi ricalcolo con
effetto retroattivo); un nutrito numero di ex consiglieri si è
rivolto alla magistratura per ottenere il riconoscimento dei
propri diritti; solo l'incredibile lentezza della giustizia
italiana (sono passati più di tre anni dal primo ricorso) ha
impedito di arrivare a una sentenza; siamo ancora in attesa di
conoscere dalla Corte di Cassazione qual è il giudice al quale
dobbiamo rivolgerci.
"Tuttavia, poiché dal dibattito in corso tra le forze politiche,
sembra emergere l'esigenza di un generale, e speriamo
equilibrato, approfondimento delle delicate problematiche che
riguardano i vitalizi in essere e futuri, l'Associazione dei
consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia - conclude
Barnaba - intende portare a tale approfondimento il proprio
contributo di esperienze e di idee, non disgiunto, naturalmente,
dalla tutela della dignità degli ex legislatori regionali".