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V Comm: ddl funzioni Uti, assessore e consiglieri, fine lavori (3)

26.06.2018
14:19
(ACON) Trieste, 26 giu - CMC - Vogliamo lasciare massima libertà ai sindaci e per questo motivo la Regione, nell'eliminare dall'ordinamento regionale la scadenza del 1 luglio prossimo, non ha voluto imporre alcun termine perentorio o spostare ulteriormente la data del passaggio di funzioni, ma lasciare libere le Unioni territoriali di decidere. Una libertà che forse in passato era mancata.

Lo ha ribadito l'assessore regionale Pierpaolo Roberti intervenendo al termine delle audizioni convocate dalla V Commissione consiliare sulle norme legate alle funzioni delle Unioni territoriali intercomunali contenute nel ddl n.3.

Il percorso di dialogo e ascolto del territorio - ha aggiunto l'assessore - non si conclude certo con questa audizione. La proposta è quella di calendarizzare una serie di incontri con i rappresentanti di Anci, Cal, Comunità linguistiche e soggetti interessati, per discutere sulla riforma e arrivare, attraverso il dialogo e la condivisione, alle modifiche da adottare.

Riferendosi poi all'annunciata riforma del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), Roberti ha precisato che l'argomento non sarà posto all'ordine del giorno nella riunione Cal di domani. Confermando la necessità di una rivisitazione della composizione dell'organismo - ha aggiunto - abbiamo convenuto, di comune accordo con i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, sulla necessità di intervenire in maniera sostanziale e di prenderci qualche giorno in più per arrivare a una soluzione che sia definitiva.

Per Franco Iacop (Pd) quella di oggi è stata un'audizione utile, chiesta e sostenuta in un momento in cui non sembrava dovesse avvenire, e positiva è la volontà espressa dalla Commissione di avviare una fase di confronto costruttivo e partecipato sulle visioni future legate agli enti locali. Siamo aperti al confronto - ha aggiunto - se vi sarà la volontà di proseguire lungo un cammino aperto e condiviso.

Mauro Di Bert (Progetto Fvg) ha sottolineato come ci si trovi di fronte ad una situazione non facile, nella quale le continue modifiche alla legge 26 hanno fatto perdere il senso finale delle norme. Positiva in un simile contesto è la volontà di restituire maggiore autonomia agli enti locali e l'audizione di oggi che, anche se legata a un provvedimento che di fatto interviene su un unico articolo, avvia di fatto un percorso virtuoso e positivo.

Della stessa opinione è Furio Honsell (Open Sinistra FVG) che riporta l'attenzione sul senso della riforma avvenuta, il cui obiettivo era quello di uniformare e ottimizzare i servizi e non di mettere in dubbio la sovranità dei Comuni. Importante per Honsell è evitare di alimentare il pregiudizio che le Uti siano nate come sostitutivo all'eliminazione delle Province.

Danilo Slokar (Lega) ha ringraziato la Giunta per essere intervenuta tempestivamente su una legge che di fatto ha creato grossi problemi sul territorio e che ha penalizzato alcune comunità, condividendo le osservazioni espresse dal presidente dell'Unione culturale economica slovena (KGZ).

Mauro Zanin (FI) ha quindi osservato come la legge 26 sia nata con l'unico obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica, presupposto che ha suscitato l'opposizione di quegli amministratori che di contro hanno sempre puntato all'autodeterminazione delle comunità per fornire servizi migliori ai propri cittadini. A fianco alla riforma degli enti locali Zanin ha anche auspicato una riforma della Regione in un'ottica di valorizzazione delle comunità più piccole, intese come patrimonio della diversità del territorio. Due poi le proposte dell'esponente forzista: quella di avviare un monitoraggio per verificare realmente cosa abbia significato l'attuazione della riforma e la stesura di un nuovo provvedimento che prima di ogni altra cosa riporti giustizia sociale e collaborazione tra enti locali.

Claudio Giacomelli (FdI/An) ha precisato come l'audizione odierna non sia stata di fatto contrastata dalla maggioranza, ma semplicemente ritenuta non strettamente attinente al ddl da portare in Aula, nato con l'unica intenzione di posticipare il termine ormai imminente del 1 luglio. Come più volte annunciato dalla Giunta e dalla maggioranza, non ci sarà programma organico di riforma - ha concluso - se non pienamente condiviso.

A ulteriore conferma le parole del presidente della Commissione Diego Bernardis (Lega) che ha ribadito che quella odierna non sarà la prima, né l'unica audizione. Sul tema ce ne saranno altre, con ogni probabilità calendarizzate, nello spirito di collaborazione leale e trasparente, ribadito più volte dalla Giunta e dalla stessa maggioranza.

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Il presidente della V Commissione Diego Bernardis e l'assessore Pierpaolo Roberti (foto ARC-GM)