V Comm: ddl funzioni Uti, assessore e consiglieri, fine lavori (3)
(ACON) Trieste, 26 giu - CMC - Vogliamo lasciare massima
libertà ai sindaci e per questo motivo la Regione, nell'eliminare
dall'ordinamento regionale la scadenza del 1 luglio prossimo, non
ha voluto imporre alcun termine perentorio o spostare
ulteriormente la data del passaggio di funzioni, ma lasciare
libere le Unioni territoriali di decidere. Una libertà che forse
in passato era mancata.
Lo ha ribadito l'assessore regionale Pierpaolo Roberti
intervenendo al termine delle audizioni convocate dalla V
Commissione consiliare sulle norme legate alle funzioni delle
Unioni territoriali intercomunali contenute nel ddl n.3.
Il percorso di dialogo e ascolto del territorio - ha aggiunto
l'assessore - non si conclude certo con questa audizione. La
proposta è quella di calendarizzare una serie di incontri con i
rappresentanti di Anci, Cal, Comunità linguistiche e soggetti
interessati, per discutere sulla riforma e arrivare, attraverso
il dialogo e la condivisione, alle modifiche da adottare.
Riferendosi poi all'annunciata riforma del Consiglio delle
Autonomie locali (Cal), Roberti ha precisato che l'argomento non
sarà posto all'ordine del giorno nella riunione Cal di domani.
Confermando la necessità di una rivisitazione della composizione
dell'organismo - ha aggiunto - abbiamo convenuto, di comune
accordo con i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione,
sulla necessità di intervenire in maniera sostanziale e di
prenderci qualche giorno in più per arrivare a una soluzione che
sia definitiva.
Per Franco Iacop (Pd) quella di oggi è stata un'audizione utile,
chiesta e sostenuta in un momento in cui non sembrava dovesse
avvenire, e positiva è la volontà espressa dalla Commissione di
avviare una fase di confronto costruttivo e partecipato sulle
visioni future legate agli enti locali. Siamo aperti al confronto
- ha aggiunto - se vi sarà la volontà di proseguire lungo un
cammino aperto e condiviso.
Mauro Di Bert (Progetto Fvg) ha sottolineato come ci si trovi di
fronte ad una situazione non facile, nella quale le continue
modifiche alla legge 26 hanno fatto perdere il senso finale delle
norme. Positiva in un simile contesto è la volontà di restituire
maggiore autonomia agli enti locali e l'audizione di oggi che,
anche se legata a un provvedimento che di fatto interviene su un
unico articolo, avvia di fatto un percorso virtuoso e positivo.
Della stessa opinione è Furio Honsell (Open Sinistra FVG) che
riporta l'attenzione sul senso della riforma avvenuta, il cui
obiettivo era quello di uniformare e ottimizzare i servizi e non
di mettere in dubbio la sovranità dei Comuni. Importante per
Honsell è evitare di alimentare il pregiudizio che le Uti siano
nate come sostitutivo all'eliminazione delle Province.
Danilo Slokar (Lega) ha ringraziato la Giunta per essere
intervenuta tempestivamente su una legge che di fatto ha creato
grossi problemi sul territorio e che ha penalizzato alcune
comunità, condividendo le osservazioni espresse dal presidente
dell'Unione culturale economica slovena (KGZ).
Mauro Zanin (FI) ha quindi osservato come la legge 26 sia nata
con l'unico obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica,
presupposto che ha suscitato l'opposizione di quegli
amministratori che di contro hanno sempre puntato
all'autodeterminazione delle comunità per fornire servizi
migliori ai propri cittadini. A fianco alla riforma degli enti
locali Zanin ha anche auspicato una riforma della Regione in
un'ottica di valorizzazione delle comunità più piccole, intese
come patrimonio della diversità del territorio. Due poi le
proposte dell'esponente forzista: quella di avviare un
monitoraggio per verificare realmente cosa abbia significato
l'attuazione della riforma e la stesura di un nuovo provvedimento
che prima di ogni altra cosa riporti giustizia sociale e
collaborazione tra enti locali.
Claudio Giacomelli (FdI/An) ha precisato come l'audizione odierna
non sia stata di fatto contrastata dalla maggioranza, ma
semplicemente ritenuta non strettamente attinente al ddl da
portare in Aula, nato con l'unica intenzione di posticipare il
termine ormai imminente del 1 luglio. Come più volte annunciato
dalla Giunta e dalla maggioranza, non ci sarà programma organico
di riforma - ha concluso - se non pienamente condiviso.
A ulteriore conferma le parole del presidente della Commissione
Diego Bernardis (Lega) che ha ribadito che quella odierna non
sarà la prima, né l'unica audizione. Sul tema ce ne saranno
altre, con ogni probabilità calendarizzate, nello spirito di
collaborazione leale e trasparente, ribadito più volte dalla
Giunta e dalla stessa maggioranza.
(foto, immagini tv)
(fine)