Cr: ddl funzioni Uti, relatore di maggioranza Capozzella (4)
(ACON) Trieste, 28 giu - MPB - Primo a intervenire il relatore
di maggioranza Mauro Capozzella (M5S) per il quale si tratta di
una norma d'urgenza che è tuttavia ben lontana dal risolvere i
problemi ancora sul tappeto. Riteniamo - ha affermato - che la
modifica degli enti locali non funzioni non essendo stata
preventivamente condivisa e organizzata: ora paghiamo una riforma
calata dall'alto e generica, che non è entrata nel dettaglio
organizzativo lasciando vasti territori allo sbando.
Ricordando che già prima della creazione delle Uti c'erano
funzioni aggregate fra Comuni, per Capozzella, qualora
l'obiettivo delle Uti fosse stato incentivare l'aggregazione di
funzioni, si poteva spingere nell'incentivare tale modalità.
Inoltre, per il relatore, la chiusura delle Province ha
comportato che le funzioni in capo a esse venissero smistate fra
Regione e Comuni, complicando ancor più le cose dato che
constestualmente nasceva un soggetto nuovo. Razionalmente invece
si sarebbe dovuto prima smantellare le Province, smistare in
maniera ordinata le loro funzioni tra Regione e Comuni e solo
successivamente creare le Uti mettendoci dentro le funzioni -
vecchie e nuove - dei Comuni.
Se l'obiettivo delle Uti era generare economie di scala e
conseguenti risparmi di spesa, a oggi non sono stati provati, ha
sottolineato il relatore evidenziando anche l'aspetto dello
svilimento democratico: le Uti oggi sono un ente locale definito
con specifica personalità giuridica, ma non elettivo; la legge
prevede che partecipino solo i sindaci, così i Consigli comunali
e specialmente la minoranza perdono di significato, devolvendo
all'assemblea dei sindaci la maggior parte delle materie di
pertinenza dei Comuni e senza che ci sia la possibilità di
discuterne nei Consigli comunali.
Tanto varrebbe obbligare alle fusioni, almeno chi decide è eletto
direttamente e non demandato - è la provocazione di Capozzella
che, chiedendosi dove si voglia andare, evidenzia come la norma
nulla dica circa i servizi di prossimità: se i riferimenti alle
cose pratiche servono per dire che lo scopo è soddisfare il
fabbisogno del cittadini, nella realtà c'è un grande problema
organizzativo che non migliora ma peggiora la soddisfazione.
(foto, immagini tv)
(segue)