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Pd: Shaurli, l'assessore Gibelli ammette il doppio incarico

28.06.2018
16:30
(ACON) Trieste, 28 giu - COM/RCM - "L'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, ammette di lavorare ancora per la Navigli Lombardi con una sincerità disarmante".

Lo afferma il consigliere regionale del Pd Cristiano Shaurli, a seguito della risposta dell'assessore alla sua interrogazione in Aula.

"Questa ammissione potrebbe essere anche accettabile - continua Shaurli - se, visto anche il ruolo dirigenziale, questo lavoro non comportasse un impegno che la distoglie dallo svolgere quotidianamente il lavoro di assessore regionale, per cui è pagata dalla collettività.

"Già in così poco tempo dalla sua nomina, vi sono diverse segnalazioni di difficoltà ad avere un incontro o un confronto con l'assessore sui temi di sua competenza. È altresì inaccettabile la supponenza con cui la Gibelli fa riferimento a norme ed esempi lombardi, forse dovuta al cambiamento d'aria del repentino trasferimento.

"La nostra sarà anche una regione piccola e di confine, ma forse è meglio che la neo-assessore impari presto che siamo anche molto orgogliosi della nostra autonomia normativa. In Friuli Venezia Giulia, se per i Comuni è previsto l'assessore part-time ciò, ed è comprensibile, non è consentito per gli assessori regionali.

"Per ogni giorno passato a Milano, o altrove, a svolgere il proprio lavoro privato - continua Shaurli -, la Gibelli percepisce anche l'indennità piena da assessore, non essendo prevista per norma alcuna possibilità di frazionamento degli emolumenti. Sta ai cittadini e a chi di dovere trarre le opportune conclusioni.

"Politicamente, tuttavia, va fatta un'ulteriore analisi sulla questione delle nomine di questa Giunta. Personalmente non condivido la scelta di 10 assessori esterni. Non è solo una questione di costi, ma così facendo, la maggioranza dichiara apertamente di non avere al suo interno le competenze necessarie.

"Infine - conclude Shaurli - sempre della maggioranza invece doveva essere il senso delle opportunità, delle istituzioni e il rispetto delle regole, tutte cose che avrebbero dovuto porre qualche problema alla scelta di un assessore regionale senza la sua cessazione del rapporto di lavoro, ancor più se la persona designata aveva già un incarico in una società pubblica".



Il consigliere regionale Cristiano Shaurli (Pd)