Patto: tutelare sede Rai Udine, presidio per trasmissioni in friulano
(ACON) Trieste, 3 lug - COM/MPB - La difesa della sede Rai di
Udine nel suo ruolo informativo e la sua ulteriore qualificazione
quale presidio territoriale per la produzione di trasmissioni
radiotelevisive in lingua friulana, nel pieno rispetto della
normativa di tutela delle lingue minoritarie, sono l'oggetto
della mozione depositata dal Gruppo consiliare del Patto per
l'Autonomia e presentata oggi dal capogruppo Massimo Moretuzzo e
dal consigliere Giampaolo Bidoli nel corso di una conferenza
stampa nella sede della Regione a Udine, alla quale era presente
anche Diego Navarria, presidente dell'Assemblea della Comunità
linguistica friulana.
"Stiamo assistendo a una svolta centralista nel servizio pubblico
radiotelevisivo in Friuli-Venezia Giulia - osserva Moretuzzo -.
L'informazione della Rai regionale mette in secondo piano il
Friuli. È sotto gli occhi di tutti il forte ridimensionamento da
tempo in atto sui tempi e sui servizi dedicati all'area friulana
dal telegiornale della Rai regionale. La novità, negativa, è che
dalla sede di Udine - già ridimensionata nella sua redazione - e
anche da quella di Pordenone, sono spariti pure i collegamenti
dai notiziari televisivi con un evidente impoverimento del
servizio informativo pubblico e la preoccupante prospettiva di un
ulteriore indebolimento della stessa sede udinese".
Considerando elemento fondamentale della specialità e autonomia
del Friuli-Venezia Giulia il mantenimento dell'informazione
regionale e delle conseguenti strutture, "chiediamo alla Giunta
regionale di attivarsi per tutelare la sede Rai di Udine -
prosegue Moretuzzo -, sanando il disequilibrio informativo, e,
allo stesso tempo, di porre in essere tutte le azioni necessarie
per salvaguardare l'articolazione regionale del servizio
radiotelevisivo pubblico Rai e la sede Rai del Friuli-Venezia
Giulia quale Centro di produzione decentrato per le esigenze di
promozione delle culture e di tutela delle minoranze linguistiche
presenti in regione, come prevedono le norme.
"In questo quadro, la sede Rai di Udine va rafforzata nel suo
ruolo di presidio territoriale per la realizzazione dei programmi
in lingua friulana, anche attraverso l'assegnazione, a tale sede,
di personale e dotazione tecnologica adeguati, dando finalmente
piena applicazione alla normativa italiana ed europea di tutela
delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza.
"Le principali istituzioni e associazioni friulane premono da
tempo per vedere riconosciuto il diritto alle trasmissioni
radiotelevisive in lingua friulana, che trova il suo fondamento
nella legge statale 482/1999.
"Rilanciamo oggi questo appello, chiedendo che se ne tenga conto
nella convenzione tra Stato e Rai per il Friuli-Venezia Giulia
nell'ambito del nuovo contratto di servizio. Le minoranze
linguistiche sono il primo motivo per cui la nostra Regione è
autonoma e speciale. Se non riusciamo a difendere nemmeno i
diritti linguistici di base, come potremo continuare a sostenere,
e a rilanciare, la specialità regionale?".
La mozione del Gruppo Consiliare del Patto per l'Autonomia
impegna la Giunta regionale (anche con il coinvolgimento del
Consiglio regionale, della Commissione paritetica Stato-Regione e
dei parlamentari del Friuli-Venezia Giulia) "ad attivarsi presso
il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro competente
per tutelare e salvaguardare l'articolazione regionale del
servizio radiotelevisivo pubblico Rai e la sede Rai del
Friuli-Venezia Giulia, affinché venga data piena attuazione alla
previsione normativa riguardante la medesima sede Rai quale
Centro di produzione decentrato per le esigenze di promozione
delle culture e di tutela delle minoranze linguistiche presenti
in regione".
Si chiede inoltre di svolgere tutte le azioni necessarie per
arrivare nel minor tempo possibile al rinnovo della convenzione
tra Stato e Rai, aggiornandola nei contenuti per "garantire il
riconoscimento dell'autonomia finanziaria e gestionale della sede
del Friuli-Venezia Giulia previsto dalle norme statali" e perché
nella stessa "sia formalmente riconosciuta alla sede di Udine la
sua natura di sede redazionale distaccata e il suo ruolo di
presidio territoriale per la realizzazione della programmazione
in lingua friulana, anche attraverso l'assegnazione per tale sede
di personale e dotazione tecnologica indispensabili per
valorizzare la programmazione in lingua friulana da realizzarsi
secondo il rispetto del principio di territorialità e affinché
nei palinsesti siano garantite trasmissioni radiofoniche e
televisive in lingua friulana con una programmazione oraria
almeno pari a quella riconosciuta alla lingua slovena nella
precedente convenzione tra Rai e Stato".
Si chiede infine alla Giunta regionale di sollecitare il Comitato
regionale per le comunicazioni del Friuli-Venezia Giulia (Corecom
Fvg) ad attivarsi per la riconvocazione del tavolo Rai/Regione
"come utile e imprescindibile luogo di approfondimento e
discussione delle questioni sopra richiamate" e a "riferire con
cadenza almeno annuale al Consiglio regionale in merito agli
esiti del tavolo stesso, con particolare riguardo alle azioni
poste in essere, ai risultati ottenuti e alle strategie
individuate relativamente alla tutela delle minoranze
linguistiche presenti in regione".