FI: Camber, continua la penalizzazione dell'ospedale di Trieste
(ACON) Trieste, 3 lug - COM/MPB - "Formalmente i tagli e le
chiusure sono stati annunciati come parte della manovra volta ad
assicurare le ferie estive al personale sanitario - dichiara
Piero Camber, presidente della IV Commissione e consigliere
regionale di Forza Italia -, ma visti i precedenti sorge il
legittimo sospetto che ad estate finita ben difficilmente
verranno riattivati i servizi e i letti soppressi.
"Infatti - spiega Camber -, nella manovra estiva troviamo la
riduzione di 50 posti letto, tutti quelli cioè della Medicina a
bassa intensità di cure, allocata al Maggiore, che consentiva di
alleggerire la pressione sui reparti medici di Cattinara, sempre
ipersaturi (basta ricordare il fenomeno dei malati ospiti fuori
reparto che inevitabilmente tenderanno a crescere; vi è poi la
riduzione di 8 posti letto tagliati alla Medicina d'Urgenza,
settore questo già destrutturato, al quale si era tolto lo status
di struttura autonoma, accorpandola al Pronto soccorso): ai
triestini fu raccontato che non sarebbe cambiato niente, anzi
sarebbe stato ancora meglio, infatti ora si chiude un quarto del
reparto, ulteriore passo verso lo smantellamento di questo
prezioso servizio; inoltre sono stati ridotti anche gli spazi già
esigui del Pronto soccorso di Cattinara per sistemare i letti
dell'accoglimento di medicina; così si moltiplicheranno i
pazienti messi in barella in sosta nei corridoi e negli atri del
Pronto Soccorso, con ulteriore precarizzazione del reparto stesso.
"Del resto - ricorda il consigliere - il bilancio 2017
dell'Azienda Sanitaria Triestina si è chiuso con un buco di circa
12 milioni di euro: ma si può parlare di risparmi quando si parla
di Ospedali?
"Il territorio sembra soffrire meno delle ristrettezze di
bilancio - continua Camber -, o almeno questa è l'impressione
che si ricava osservando il susseguirsi di provvedimenti che
comportano anche cospicui stanziamenti alle varie cooperative che
collaborano con l'Azienda. Infatti l'ultima notizia è il via
libera all'attivazione di 4 nuove strutture semplici di
psichiatria che si aggiungono alle 5 strutture complesse già
esistenti e la firma del decreto n. 525 dd 28 giugno 2018
"Definizione dotazione organica" ove vengono stabiliti 19 posti
di dirigente professioni sanitarie. Tutte scelte apicali che
verranno fatte con quali modalità? Fiduciarie o concorsuali?
"E' importante precisare - spiega Camber - che non si mettono in
discussione il valore e l'impegno delle strutture psichiatriche,
né la necessità di nuovi dirigenti e neppure si contesta
l'utilità del lavoro svolto dalle cooperative: ma nel momento di
grave crisi economica che sta attraversando la sanità regionale
si suggerisce di definire una scala di priorità misurata sulla
base degli effettivi bisogni di assistenza dei cittadini
piuttosto che sulla mera appartenenza a gruppi esclusivi.
A ben guardare - conclude Camber - sono tutte azioni coerenti con
la riforma della sanità del Friuli Venezia Giulia,
Serracchiani/Telesca, che però è stata bocciata anche dalla Corte
dei Conti: infatti dalla relazione di "Controllo sulla gestione
afferente al settore della sanità regionale anni 2014-2017",
depositata dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti
emerge che "Il coordinamento della presente attività di controllo
con quelle svolte in ambito nazionale dalla Sezione delle
autonomie della Corte dei conti ha permesso di evidenziare il
peggioramento registrato nel 2016, rispetto al 2012, nelle
dotazioni delle strutture ospedaliere pubbliche regionali, con un
decremento di impianti, apparecchiature e attrezzature
disponibili in Friuli Venezia Giulia manifestatosi in misura ben
più ampia rispetto a quanto accaduto nella altre regioni".
"Diminuzione di concorrenzialità nel confronto con le altre
regioni, eccessivi costi per il personale, elevata spesa pro
capite: questi sono solo alcuni dei problemi rilevati dalla Corte
dei Conti che aveva già evidenziato alcune criticità sulla
riforma sanitaria del 2014. Forse è il caso di sospendere tale
riforma?", è la chiosa del consigliere forzista.