Cr: discorso di insediamento del presidente Zanin (2)
(ACON) Trieste, 16 lug - MPB - 'Per quello che è successo non è
per me un momento felice. Spero con il mio lavoro di poter
recuperare un rapporto di fiducia con quanti ho già collaborato
in passato e lavorerò in questi cinque anni'.
Sono state queste le prime parole del presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin, con riferimento all'andamento delle
votazioni per l'elezione.
Zanin ha poi ha dato seguito alla lettura del discorso di
insediamento:
'Ringrazio l'Assemblea regionale per la fiducia e la grande
responsabilità affidatami, che assumo, nella consapevolezza di
essere chiamato a svolgere un compito importante per assicurare
l'imparzialità dell'Aula e i diritti dei singoli consiglieri,
nell'interesse dell'intera comunità regionale. 'Eserciterò il
mio mandato attenendomi alle disposizioni che regolano l'attività
del Consiglio, garantendo funzionalità ai nostri lavori, nel
rispetto reciproco tra maggioranza e opposizione, per dare piena
dignità all'azione dell'Assemblea legislativa che deve essere
improntata, guidata da un'etica della responsabilità, a quel
forte senso delle Istituzioni che tutti noi dobbiamo
rappresentare. 'La reciproca legittimazione è la condizione
necessaria per cogliere lo straordinario significato di sedere in
quest'Aula, con l'orgoglio di rappresentare la nostra Comunità
regionale e di impegnarci responsabilmente per il bene dei nostri
cittadini, con concretezza e serietà.
'La nostra missione, di tutti, dovrà essere quella di 'infondere
la speranza anche in ciò che è provvisorio, nella dimensione
politica e nella sfera delle istituzioni'. 'La speranza nei cieli
non è nemica della fedeltà alla terra: è speranza anche per la
terra'.
'Nel richiamare questi impegni, non posso non ricordare il
presidente Ettore Romoli, esempio per noi tutti di rettitudine,
indipendenza, apertura al dialogo e al confronto. Uomo di grande
impegno con cui ha sempre assolto ai suoi compiti, dedicandosi al
bene comune, ascoltando le esigenze dei cittadini e traducendo
coerentemente la propria attività secondo le loro aspettative.
Egli ci lascia un'eredità esigente. Lavorare e porre in essere
azioni per il bene comune è il compito della buona politica
perché le Istituzioni appartengono a tutti e noi abbiamo il
dovere di colmare il distacco che si è formato tra i cittadini e
le rappresentanze istituzionali, alle quali dobbiamo ridare la
dignità che loro spetta attraverso la nostra attività quotidiana.
'In questo contesto va riconosciuto il ruolo centrale del
Consiglio regionale come luogo in cui si concorre alla
determinazione dell'indirizzo politico e programmatico del
governo regionale. Consiglio e Giunta sono chiamati entrambi,
seppur nella diversità delle rispettive funzioni ma sullo stesso
piano, a rafforzare confronto e collaborazione per poter dare
risposte efficaci e tempestive rispetto alle sfide che ci
attendono.
'L'Assemblea legislativa, nelle sue diverse articolazioni, dovrà
concentrarsi anche nel riordino e semplificazione di un corpus
normativo che necessita di snellimento e chiarificazione,
attraverso l'approvazione di testi unici settoriali e, per quanto
possibile, di un processo di delegificazione. La
sburocratizzazione che ci viene chiesta dai cittadini, dalle
categorie economiche, dal sistema delle Autonomie locali, più che
richiedere l'approvazione di nuove leggi, segnala l'esigenza
della riduzione del peso delle normative esistenti.
'Al Consiglio regionale è assegnata anche una funzione di
indirizzo e controllo sull'attività dell'Esecutivo che non si
esercita solamente attraverso importanti atti di sindacato, ma
con la verifica delle politiche regionali e la valutazione,
attraverso una costante presenza, degli effetti della
legislazione al fine di verificarne concretamente i risultati e
le ricadute sulla Comunità regionale.
(segue)