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Lega: Calligaris, la Regione tuteli chi lavora al Cara di Gradisca

18.07.2018
18:08
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/RCM - "Piena solidarietà alle lavoratrici del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Gradisca".

Così il consigliere regionale Antonio Calligaris (Lega), in merito alla vicenda della donna che rischia di perdere il posto di lavoro per essersi ribellata a una pesante offesa ricevuta da un richiedente asilo pakistano.

L'esponente regionale del Carroccio aggiunge: "Ritengo inaccettabile che si permetta a tali 'ospiti' di comportarsi in questo modo e apostrofare liberamente, quasi provocatoriamente, delle persone che lavorano. Soprattutto se le offese derivano dal fatto che chi lavora è una donna, che allora viene discriminata e considerata inferiore.

"Inoltre - continua Calligaris - da diversi anni il Cara di Gradisca è al centro dell'agenda politica regionale e nazionale, ma troppo spesso ci si è dimenticati di considerare con la dovuta serietà le condizioni di sicurezza in cui operano i 60 impiegati presso il Centro. Queste persone svolgono un lavoro importante in condizioni di assoluta incertezza e precarietà. Dunque un impiego difficile, poco retribuito, precario e, scopriamo, in completa balia dei richiedenti asilo, tanto da vedere messa a rischio la propria incolumità.

"Non è possibile che le dipendenti della cooperativa possano essere lasciate sole e indifese durante il loro lavoro. Per questo - conclude Calligaris - ritengo che sarebbe necessario che gli organi statali preposti, prefettura e questura, rivedano i protocolli della struttura: un carabiniere o un poliziotto doveva esserci in quella mensa a tutela, prima di tutto, di chi vi opera".



Il consigliere Antonio Calligaris (Lega)