Cr: ddl assestamento bilancio, relatore di maggioranza Bordin (3)
(ACON) Trieste, 23 lug - CMC - Un documento che evidenzia prime
note di discontinuità con il passato e interviene su
un'architettura frutto di scelte legislative e amministrative non
condivise. E seppure l'obiettivo non è quello di cancellare tout
court tutto ciò che è stato fatto in precedenza, innegabile è la
diversa visione del futuro della Regione che in maniera ancor più
chiara andrà a declinarsi e a svilupparsi con i prossimi
provvedimenti.
Così Mauro Bordin (Lega) definisce il disegno di legge n. 5 di
assestamento del bilancio per gli anni 2018-2020 e nella
relazione di maggioranza aggiunge che in materie fondamentali
quali sanità ed enti locali le scelte vadano riviste e
rivisitate, ripartendo dalle fondamenta. Quelli dunque legati
alla manovra di assestamento, sono solo i primi segnali di
un'azione che diverrà sistematica nei prossimi mesi.
Scendendo nel dettaglio dei documenti finanziari Bordin ricorda
che il Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2017 ha
accertato un risultato di amministrazione pari a 639.833.396,95
milioni di euro, costituito da: 203,8 milioni di euro di quote
vincolate, 395 milioni di euro di quote accantonate e 40,9
milioni di euro di cosiddetto "avanzo libero". Le risorse
disponibili sono destinate per 36 milioni al settore sanitario e
per 4 milioni ai Comuni non aderenti alle Uti.
Il provvedimento prevede, tra l'altro, il subentro della Regione
nei contratti di mutuo stipulati dalla soppressa Provincia di
Udine, ricordando così una scelta che - commenta Bordin - ha
portato all'attuale paralisi nel sistema della autonomie locali:
la soppressione delle Province, la loro sostituzione con le Uti e
le condizioni dei Comuni "privi di personale e di risorse,
impossibilitati a fornire servizi efficienti, affossati da una
burocrazia ormai imbarazzante, in una situazione al limite della
paralisi".
La manovra intende restituire autonomia e dignità ai Comuni che
non si erano costituiti in Uti o che ne avevano chiesto il
recesso ed erano stati esclusi dalla possibilità di accedere a
contributi e sovvenzioni. E' un primo passo, ma è decisivo, in
attesa che l'intera materia delle autonomie locali venga
ridisegnata in maniera organica, a partire dai territori e non
contro i territori. "Una riforma che - assicura il consigliere
leghista - avverrà, ma mai senza dialogo, mai con punitive e
ingiustificate penalizzazioni.
All'interno della manovra di assestamento centrale è poi la
tematica della sicurezza e dell'immigrazione: su quest'ultima si
registra un'inversione di tendenza rispetto a una politica di
accoglienza diffusa.
Quanto al settore sanità, in assestamento si punta a tamponare
falle e accantonare prudenzialmente risorse da trasferire allo
Stato, ma l'obiettivo futuro sarà quello di ridiscutere con lo
Stato l'entità delle risorse destinate alla compartecipazione del
servizio sanitario nazionale.
In ultimo Bordin segnala l'abrogazione delle disposizioni
relative all'attuazione di iniziative in materia di contrasto
alla discriminazione, tra cui quelle della rete RE.A.DY (art. 8),
l'incremento delle risorse del fondo accadimenti di natura
straordinaria o imprevedibile a favore dei Comuni, nonché la
previsione della possibilità per suddetti enti di aumentare il
numero degli assessori di una unità ad invarianza di spesa.
In chiusura Bordin ha quindi annunciato che, di fronte alle
numerose strumentalizzazioni politiche e giornalistiche sul tema,
i gruppi di maggioranza hanno deciso il ritiro degli emendamenti
annunciati e aventi portata finanziaria. E' stata una scelta
sofferta - ha detto Bordin - perché si trattava di interventi a
servizio della comunità, destinati a Comuni, al mondo della
scuola, alle associazioni sportive culturali e di promozione
sociale che rispondono a specifiche esigenze e necessità del
territorio. L'obiettivo sarà quello di operare nell'ambito di un
quadro più generale, predisponendo una legge quadro che approderà
in Aula in tempi brevi.
(foto, immagini alle tv)
(segue)