Cr: ddl assestamento bilancio, relatore di minoranza Cosolini (6)
(ACON) Trieste, 23 lug - MPB - Giudizio negativo del Partito
democratico all'assestamento del bilancio espresso dal relatore
di minoranza Roberto Cosolini che precisa che la posizione
critica del Gruppo del Pd è dovuta soprattutto al clima creato
attorno alla manovra necessaria per la sanità, esasperandone il
significato e attribuendone la responsabilità politica all'
Amministrazione precedente.
Così Cosolini parla di rabbocco assolutamente fisiologico, anzi
inferiore di molto alla media dei 15 anni precedenti, critica la
tentazione del centrodestra di lanciare allarmismi su buchi che
con il passare del tempo si rivelano irrilevanti o inesistenti, e
denuncia l'avvio di una controriforma strisciante che riguarda
gli enti locali e le Uti, non fatta secondo un disegno armonico
alternativo ma con singoli provvedimenti.
E in merito si sofferma sul dato dei 3 milioni di euro per i
piani di investimento dei Comuni che non appartengono alle Uti e
sul fatto che il risarcimento viene introdotto a compensazione di
misure incentivanti, non di sanzioni o tagli subiti dai Comuni
che non vi sono entrati, con l'avvio di fatto della
destrutturazione di un sistema senza che sia all'orizzonte un
chiaro disegno diverso.
L'obiettivo da subito è quello di non rendere più conveniente
essere nelle Uti, e probabilmente strada facendo
apparirà addirittura svantaggioso farne parte, osserva Cosolini
sottolineando che se fosse stata evitata la tentazione del premio
politico a chi ha contestato la riforma anche i 3 milioni
sarebbero risorse utilmente impiegabili per rifinanziare
graduatorie rivolte a tutti gli enti locali e relative a
interventi immediatamente realizzabili con benefici sulle
comunità locali.
Per intanto - avverte il relatore dem - la nostra contrarietà
alla cosiddetta misura "risarcitoria" si traduce in emendamenti
con cui proponiamo di utilizzare quei 3 milioni destinandoli ad
interventi significativi, rapidamente cantierabili, a beneficio
delle comunità locali, e in altre modifiche tese a limitare il
danno all'istituto delle Uti che gran parte dell'articolo 10
porta dichiaratamente con sè.
Per Cosolini si tratta anche di un assestamento a zero per tutta
una serie di interventi, in primis quelli finalizzati allo
sviluppo dell'economia e alla crescita dei posti di lavoro, come
non accadeva da molti anni. Ciò vale per l'agricoltura, che lo
scorso anno aveva beneficiato di 7 milioni in assestamento e oggi
è a secco, ma certo industria, turismo, servizi,artigianato non
stanno meglio. Così non è condivisibile la scelta di accantonare
10 milioni (perché poi 10, si chiede il relatore) in vista di un
adempimento alla nota sentenza della Corte Costituzionale su cui
negoziato, e quindi determinazione di tempi, modalità e misura,
non sono ancora definiti, quando sarebbe molto più logico
destinare questi soldi ai settori produttivi e quindi al lavoro,
in un momento dell'anno in cui il loro effettivo impiego nei
tempi è ancora possibile, e semmai attingere alle prossime
variazioni in corso d'anno.
L'unico intervento significativo, rivolto all'economia, riguarda
la portualità, e in particolare il porto di Monfalcone ma -
avverte Cosolini - non sembra tener conto, nella modalità di
intervento, del DPR che ha sancito il passaggio dello scalo
monfalconese nell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale sulle cui modalità di passaggio di consegne vorremmo
davvero saperne di più.
Non ci sono investimenti, ed anzi ci sono alcuni tagli
particolarmente dannosi come quelli alle risorse per studi e
progettazione del recupero di aree militari dismesse, che
depotenziano un innovativo canale contributivo per consentire
agli enti locali di iniziare a lavorare a progetti concreti di
recupero e utilizzo di questi siti; o quello sui fondi della
prima casa, come se garantire ai cittadini contributi per
l'acquisto o la manutenzione delle proprie prime case non sia una
priorità; o ancora la cancellazione degli articoli sul contrasto
alle discriminazioni.
I lavori riprenderanno alle 14.30 con l'esposizione dell'ultima
relazione di minoranza.
(foto, immagini alle tv)
(segue)
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