Lega: Tosolini, stop a sanzioni che non hanno a che fare con la caccia
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/CMC - La maggioranza ha colto
l'occasione per chiarire le disposizioni in materia venatoria,
evitando agli operatori del settore di subire sanzioni per
adempimenti burocratici che nulla hanno a che vedere con
l'esercizio dell'attività e soprattutto con la tutela della fauna
selvatica, ovvero con la sicurezza dei cittadini.
"L'apparato sanzionatorio previsto dalla legge 157 del 1992 e
dalla legge regionale 6 - ha commentato il consigliere regionale
Lorenzo Tosolini, in un intervento in Aula durante l'assestamento
di bilancio - è rivolto a punire i cacciatori che nell'esercizio
venatorio violano una o più disposizioni di legge. Le norme
introdotte dal centrosinistra hanno dato negli anni diversi dubbi
interpretativi in quanto rinviavano a tutte le disposizioni delle
leggi concernenti l'attività venatoria o la tutela della fauna
non espressamente sanzionata".
"Alcuni corpi di vigilanza - ha chiarito il consigliere della
Lega- hanno interpretato queste disposizioni in modo estensivo,
comprendendovi anche tutte quelle attività di natura burocratica
svolte dal Direttore di una riserva, quali per esempio la
compilazione dei registri, la redazione delle relazioni
consuntive, la raccolta dati censimenti e le annotazioni sui
tesserini".
La non uniformità di interpretazione e applicazione ha comportato
anche pronunce dei giudici contrastanti, creando molteplici
problemi ai cacciatori. L'emendamento del consigliere regionale
Tosolini ha introdotto la norma di interpretazione autentica che
chiarisce una volta per tutte che le disposizioni regionali
sull'esercizio venatorio e che puniscono le relative violazioni,
non possono trovare applicazione anche per l'attività
amministrativa.