Citt: Liguori, discriminazioni sessuali, incomprensibile disimpegno
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - "Uscire dalla Rete Nazionale
delle Pubbliche Amministrazioni AntiDiscriminazioni per
orientamento sessuale e identità di genere (Re.A.Dy) è
una decisione discutibile, ma cancellare del tutto la
disponibilità della Regione a sostenere "le azioni volte alla
prevenzione e al contrasto delle discriminazioni fondate
sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere per
affermare i principi delle pari opportunità e dell'uguaglianza,
della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere" (comma
15, art. 8, LR 45/2017)" è oggettivamente grave e
incomprensibile".
Lo ha affermato oggi in Aula la consigliera Simona Liguori dei
Cittadini, intervenendo a sostegno di un proprio emendamento che
il Consiglio non ha approvato.
"La Regione - ha spiegato la rappresentante dei civici - avrebbe
dovuto continuare ad essere protagonista in modo diretto e
assieme alle altre Amministrazioni pubbliche del Friuli Venezia
Giulia, delle azioni di contrasto ad ogni forma di
discriminazione. Al contrario la maggioranza di centrodestra ha
scelto incredibilmente di disimpegnarsi.
"Come avevamo suggerito con il nostro emendamento, se il problema
era davvero rappresentato della "Re.A.Dy", ritenuta inefficace,
sarebbe stato utile e necessario continuare a garantire una forte
azione di contrasto alle discriminazioni al di fuori della Rete.
Evidentemente hanno prevalso altre logiche e quello
dell'appartenenza alla "Re.A.Dy" era soltanto un
pretesto per defilarsi".