Cr: ddl rappresentanza enti locali, relatore di minoranza Honsell (3)
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - "La montagna ha partorito un
topolino", commenta Furio Honsell (Open Sinistra FVG) relatore di
minoranza al ddl n.8 sulla rappresentanza istituzionale degli
enti locali.
Per Honsell aggiungere i rappresentanti di 6 comuni alla
compagine del CAL non è un passaggio urgente, nè significativo.
Pertanto - dice - "questo topolino legislativo" non ha trovato
presso l'attuale composizione del CAL particolari reazioni
negative e non troverebbe nemmeno l'opposizione di Open Sinistra
FVG, dato che i Comuni coinvolti sarebbero quelli più popolosi di
6 ambiti territoriali, tutti attualmente non direttamente
coinvolti nella responsabilità di gestione di nessuna Uti.
Ma ciò che vede fortemente contrario Honsell è l'anticipazione
dell'assessore Roberti dell'intenzione di presentare un
emendamento che modificherà la composizione del CAL in via
definitiva.
Dalla composizione del CAL, infatti - fa notare l'esponente di
Open Sinistra FVG - discende anche lo spirito e il ruolo di
questo organo principalmente consultivo.
Le anticipazioni fatte dall'assessore Roberti ci delineano una
composizione del CAL di nuovo per fasce di rappresentanza dei
Comuni, più o meno nascoste: i comuni capoluoghi, i piccoli
comuni e quelli montani, un rappresentante per ogni ambito
socio-assistenziale esclusi gli ex-capoluoghi, che fa del CAL di
nuovo un organo di rappresentanza per così dire "sindacale" dei
comuni: ciascuno a difendere le proprie caratteristiche peculiari
e quelle dei comuni ad esso analoghi per tipologia. Così era in
passato, ma così si va al raddoppio del ruolo già svolto
dall'ANCI e non si favorisce una prospettiva di sviluppo
integrato, bensì si mantiene la frammentazione. E la
frammentazione della nostra regione - avverte Honsell - è la
prima causa della sua debolezza anche verso l'esterno.
Ben diverso è stato invece lo spirito del CAL così come derivava
e si andava consolidando in seguito alla LR 12/2015, nel quale
gli enti esponenziali erano le UTI, che sono enti territoriali:
un CAL che non rappresenta gli Enti Locali nella loro staticità,
ma è organo di rappresentanza territoriale.
Porta l'esempio dell'Uti cui appartiene udine, per dire che
laddove si è cercato negli ultimi anni di trovare una visione
capace di mediare tra i nuovi bisogni urbani dell'hinterland e
l'armonizzazione di un'area medio-vasta, il nuovo assetto del CAL
rischiaccia e fraziona quel territorio nella cosiddetta
"ciambella" e il suo centro: i piccoli contro i piccoli uniti
solamente quando c'è da contrastare il grande. Un assetto da cui
tutti usciranno perdenti, secondo il relatore per il quale
analoga è la situazione di Pordenone, che da decenni cerca di
elaborare un concetto di conurbazione vantaggioso per i comuni
limitrofi insieme al capoluogo.
Il CAL dovrebbe favorire l'estensione del concetto di aree
metropolitane ai territori meno urbanizzati tipici
della provincia italiana, ma che costituiscono un nuovo concetto
per gestire il megatrend mondiale dell'urbanizzazione, al di
fuori delle megalopoli.
A poco vale in questo senso - per Honsell - l'argomentazione
dell'assessore Roberti che sostiene che il CAL è l'organo di
rappresentanza degli enti locali: questo è vero ma è poco
significativo. Ritornare a criteri di rappresentanza, indirizza
un organo che poteva avere una forza propulsiva di sviluppo ad un
ruolo minore e quindi conculca qualsiasi aspirazione dei
territori a una visione di progresso gestionale più vasta.
Per questi motivi, pur non essendo contrario all'articolato
attuale del ddl, ritenendo però retrogrado e dannoso
l'emendamento previsto, Honsell annuncia il suo voto contrario.
(foto; immagini tv)
(segue)