Lega: Ghersinich, mozione per rete di videosorveglianza ai valichi
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/CMC - Attivarsi con il Ministro
dell'Interno per la creazione di una rete di videosorveglianza
che copra la totalità dei valichi stradali presenti nelle ex
province di Trieste, Gorizia e Udine.
E' l'obiettivo della mozione presentata dal consigliere regionale
Giuseppe Ghersinich (Lega).
L'esponente della Lega chiede alla Giunta di impegnarsi a fornire
ai settori della Polizia di Frontiera nelle stesse ex province,
un congruo numero di telecamere mobili da dislocare a rotazione e
di dotare di apparati di videoregistrazione le autopattuglie di
Polizia di Frontiera ed Esercito, preposte al controllo dei
confini.
"L'impegno costante e giornaliero della Polizia di Frontiera
nell'arduo compito di contenere l'immigrazione, incontra grosse
difficoltà nella procedura di riammissione dei clandestini nel
territorio sloveno in assenza di prove, anche qualora - spiega
l'esponente della Lega - vi siano fondate ragioni per credere che
i clandestini stessi siano entrati in Italia provenendo dalla
vicina e confinante Repubblica di Slovenia. Le prove derivanti da
una videoregistrazione, che documenti il passaggio dei veicoli
dei passeur, permetterebbero alle forze dell'ordine di avere
importanti spunti investigativi nell'ambito delle rispettive
competenze e nel contrasto ad ogni tipo di illecita attività, i
cui riflessi e ricadute interessano e coinvolgono costantemente
il territorio della Regione. L'introduzione di un sistema di
videosorveglianza consentirebbe di liberare importanti risorse
fra le forze dell'ordine per il controllo del territorio e la
sicurezza dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.
"L'applicazione dell'art. 21 della legge di riforma della Polizia
di Stato - continua il leghista - permetterebbe la creazione di
una sala operativa unica per la sicurezza in ogni provincia.
"Inoltre, su modello di quella già esistente a Thörl-Maglern
nella regione della Carinzia in Austria, che vede la
collaborazione delle forze di Polizia italiane, austriache,
slovene e tedesche come previsto dal trattato di Schengen, si
potrebbe anche prevedere la creazione di una sala operativa
d'interforze tra Italia, Slovenia e Croazia.
"Si potrebbe valutare la fattibilità, nel caso di insufficienza
di risorse ministeriali, di proporre un accordo di programma con
il Ministero - conclude Ghersinich - per realizzare
l'infrastruttura di videosorveglianza con la collaborazione e
l'utilizzo anche delle infrastrutture della Regione. Ci sarebbe
anche un notevole risparmio: una buona percentuale di clandestini
non verrebbe infatti presa in carico dall'Italia e di conseguenza
non andrebbe a gravare sulle casse dello Stato".