News


FI: Piccin, su alloggi Ater occorre guardare i numeri

14.08.2018
15:54
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/CMC - "Forza Italia sosterrà ogni proposta di modifica dell'attuale normativa in materia di assegnazione di alloggi popolari che sia fondata sul buon senso e su criteri di priorità e civiltà".

Così interviene Mara Piccin, consigliera pordenonese di Forza Italia, in merito al dibattito sviluppato in questi giorni sull'argomento: "Il passaggio dal calcolo del reddito Irpef agli indicatori Isee, introdotto e applicato negli ultimi anni, non si è dimostrato utile a rendere giustizia nelle situazioni di disequilibrio tra nuclei familiari nell'accesso agli alloggi Ater. Ha invece creato discriminazioni in danno dei cittadini.

"La tematica non è nuova a Forza Italia - ricorda Piccin -. In sede di presentazione dell'ultimo bilancio sociale Ater, i dati avevano raccontato un quadro ben diverso rispetto a quello rappresentato dall'allora Giunta Serracchiani. Prendendo, ad esempio, la provincia di Udine si evinceva che nel 2015 la percentuale di nuovi inquilini stranieri era del 35% (33% extracomunitari e 2% comunitari), mentre nel 2016 il dato era già salito al 48%. Un aumento di 13 punti percentuali quindi. "Con i requisiti di accesso attualmente in vigore risulta assai arduo per un cittadino italiano arrivare nelle graduatorie per ottenere un alloggio popolare, creando situazioni al limite della discriminazione. Basti considerare che gli stranieri - prosegue l'esponente azzurra - possedendo un ISEE inferiore e più figli, risultando dunque maggiormente favoriti.

"In un'ottica di buon senso e civiltà - ricorda Piccin - in sede di Finanziaria 2017 veniva presentato un emendamento dalle fila di Forza Italia, che fu poi bocciato dall'allora maggioranza di centrosinistra. Si prevedeva di aggiungere tra i requisiti per accedere agli alloggi di edilizia sovvenzionata la presenza, nel nucleo familiare, di soggetti che avessero versato contributi da lavoro allo Stato italiano in maniera continuativa, sull'esempio di altre regioni. Tale previsione non avrebbe danneggiato i disoccupati o i precari, atteso che sarebbe risultato sufficiente dimostrare un livello minimo di continuità contributiva per vedersi riconosciuto il titolo di preferenza rispetto alla popolazione immigrata stanziata nel nostro territorio e che non ha mai lavorato.

"Serve tutelare le numerosissime coppie di giovani italiani che, senza una casa, non possono costruirsi una famiglia e fare figli - conclude Piccin - e anche le persone non più giovani che hanno lavorato e pagato le tasse tutta la vita".



La consigliera regionale Mara Piccin (FI)