Pd: Da Giau, prefetti promuovono accoglienza diffusa
(ACON) Trieste, 28 ago - COM/CMC - "Quando eravamo noi a dire
che la direzione del governo sulla gestione dei migranti non era
quella giusta, ovviamente sbagliavamo. Peccato che ora, di fatto,
lo dicano anche i prefetti. A questo punto o nessuno capisce
nulla e ha ragione solo la Giunta Fedriga, oppure c'è qualcosa
che non va. Ed è qui che finisce la propaganda e inizia la
responsabilità di gestire una questione che non si risolve né con
parole eclatanti, né con gli spot".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Chiara Da Giau
commentando le odierne audizioni dei prefetti in VI Commissione,
sulle modifiche al Piano immigrazione.
"Le audizioni odierne hanno messo tragicamente in luce la
profonda distanza tra la propaganda dell'assessore Roberti e
della Giunta Fedriga e la realtà, la consistente differenza tra
chi agisce avendo come unico obiettivo il proprio consenso
finalizzato al potere e chi opera con dedizione e competenza per
dare vera soluzione ai problemi del territorio e della comunità".
A partire dagli interventi dei quattro prefetti, continua Da
Giau, "per proseguire con le testimonianze di chi conosce davvero
la realtà degli stranieri, richiedenti asilo ma non solo, è
apparso chiaro che l'azione della Giunta sul piano immigrazione
risponde a un approccio ideologico che Roberti ha confermato con
il grave tentativo di sconfessare anche gli stessi prefetti,
sostenendo che "hanno espresso opinioni e non hanno portato
dati"".
"Il piano voluto da Fedriga, che spazza via le attuali
previsioni, si richiama al contenimento della spesa, alla
riduzione dell'illegalità, allo smantellamento dell'accoglienza
diffusa. Peccato che prefetti ed esponenti del volontariato hanno
chiaramente affermato il contrario, che ridurre l'investimento in
accoglienza accresce sia i costi sociali che la probabilità di
alimentare illegalità e delinquenza, che l'accoglienza diffusa è
uno strumento utile al controllo, che i progetti a sostegno di
alfabetizzazione, formazione professionale, interculturalità sono
indispensabili per l'integrazione e per la pace sociale. Appare
dunque evidente che non c'è alcun interesse da parte della Giunta
a garantire davvero soluzioni efficaci, bensì ad alimentare lo
stato di tensione e paura su cui le forze che attualmente
governano Regione e Stato puntano per tenere saldo il consenso su
se stesse".