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M5S: Ussai, Ferriera, neanche stavolta la petizione arriva in Aula

06.09.2018
15:46
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - Ferriera Ussai M5S: neanche stavolta la petizione arriva in Aula

La storia dell'ennesima petizione portata oggi in IV Commissione all'attenzione dei commissari e dell'assessore Scoccimarro, parte da lontano; 1276 firme presentate lo scorso 24 luglio da cittadini esasperati per una questione che non vede ancora soluzioni.

"Partiamo dalla constatazione che chi ha governato fino a ieri, - così apre il consigliere pentastellato Ussai - non aveva alcuna intenzione di chiudere l'area a caldo, ma ha invece preso in giro i cittadini con la promessa che "se inquinerà la chiuderemo". Purtroppo anche la nuova maggioranza, al di là dei facili proclami, non ha ancora fatto nulla di concreto per raggiungere l'obiettivo, anche a fronte del fatto che l'Assessore Roberti, già vicesindaco del Comune di Trieste, chiedesse in quel ruolo a gran voce alla Regione di annullare immediatamente l'AIA, e una volta al governo la sua maggioranza si sia limitata a chiedere semplicemente il rispetto dell'accordo di programma e di abbassare i limiti di polverosità dei deposimetri, cosa già prevista dall'AIA ''per gli anni successivi al 2016 nello spirito del continuo miglioramento delle performances ambientali''.

"Se si arriverà, anche in tempi rapidi, a programmare la chiusura dell'area a caldo, non sarà per merito di una pavida politica comunale e regionale, ma grazie ai futuri investitori e al presidente dell'ASP Zeno D'Agostino, che ha creato le condizioni per il rilancio del Porto Franco Internazionale di Trieste.

"Riteniamo imbarazzante inoltre lo Studio pilota di monitoraggio biologico umano tra i cittadini residenti in prossimità delle aree industriali Ferriera di Servola T(rieste) e centrale A2A, Monfalcone, che aveva come obiettivi solamente di stimare l'adesione dei cittadini di Servola e Monfalcone a uno studio che includesse la misura di parametri biologici, e di valutare la fattibilità anche dell'indagine stessa, cioè la sostenibilità economica e la reale praticabilità in base alle risorse umane e tecnologiche già presenti in regione, di questa metodologia di indagine.

"Oltre a essere inadeguato a rispondere a questi quesiti, lo studio non fornisce alcun supporto alla decisione pubblica in materia di tutela e salute, rivelandosi perciò un mero esercizio speculativo.

"Come garante della petizione ne sostengo il contenuto. Avremmo preferito però una discussione in Aula come previsto da regolamento e non solamente l'accoglimento e la trasmissione alla Giunta regionale. Anche perché, dato che Fedriga ne è il secondo firmatario, ne dovrebbe essere già a conoscenza, anche se al momento della sottoscrizione non era ancora presidente della Regione ma onorevole della Repubblica e capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati.

"Concludendo, abbiamo chiesto l'audizione del presidente Fedriga, attualmente commissario straordinario per l'attuazione dell'accordo di programma, per riferire sia sull'incontro privato con la proprietà, sia sulle prospettive di sviluppo della via della seta che, come sosteniamo da anni, potrebbe dare una risposta risolutiva sia al problema ambientale che a quello occupazionale".



Il consigliere regionale Andrea Ussai (M5S)