M5S: Ussai, Ferriera, neanche stavolta la petizione arriva in Aula
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - Ferriera Ussai M5S: neanche
stavolta la petizione arriva in Aula
La storia dell'ennesima petizione portata oggi in IV Commissione
all'attenzione dei commissari e dell'assessore Scoccimarro, parte
da lontano; 1276 firme presentate lo scorso 24 luglio da
cittadini esasperati per una questione che non vede ancora
soluzioni.
"Partiamo dalla constatazione che chi ha governato fino a ieri, -
così apre il consigliere pentastellato Ussai - non aveva alcuna
intenzione di chiudere l'area a caldo, ma ha invece preso in giro
i cittadini con la promessa che "se inquinerà la chiuderemo".
Purtroppo anche la nuova maggioranza, al di là dei facili
proclami, non ha ancora fatto nulla di concreto per raggiungere
l'obiettivo, anche a fronte del fatto che l'Assessore Roberti,
già vicesindaco del Comune di Trieste, chiedesse in quel ruolo a
gran voce alla Regione di annullare immediatamente l'AIA, e una
volta al governo la sua maggioranza si sia limitata a chiedere
semplicemente il rispetto dell'accordo di programma e di
abbassare i limiti di polverosità dei deposimetri, cosa già
prevista dall'AIA ''per gli anni successivi al 2016 nello spirito
del continuo miglioramento delle performances ambientali''.
"Se si arriverà, anche in tempi rapidi, a programmare la chiusura
dell'area a caldo, non sarà per merito di una pavida politica
comunale e regionale, ma grazie ai futuri investitori e al
presidente dell'ASP Zeno D'Agostino, che ha creato le condizioni
per il rilancio del Porto Franco Internazionale di Trieste.
"Riteniamo imbarazzante inoltre lo Studio pilota di monitoraggio
biologico umano tra i cittadini residenti in prossimità delle
aree industriali Ferriera di Servola T(rieste) e centrale A2A,
Monfalcone, che aveva come obiettivi solamente di stimare
l'adesione dei cittadini di Servola e Monfalcone a uno studio che
includesse la misura di parametri biologici, e di valutare la
fattibilità anche dell'indagine stessa, cioè la sostenibilità
economica e la reale praticabilità in base alle risorse umane e
tecnologiche già presenti in regione, di questa metodologia di
indagine.
"Oltre a essere inadeguato a rispondere a questi quesiti, lo
studio non fornisce alcun supporto alla decisione pubblica in
materia di tutela e salute, rivelandosi perciò un mero esercizio
speculativo.
"Come garante della petizione ne sostengo il contenuto. Avremmo
preferito però una discussione in Aula come previsto da
regolamento e non solamente l'accoglimento e la trasmissione alla
Giunta regionale. Anche perché, dato che Fedriga ne è il secondo
firmatario, ne dovrebbe essere già a conoscenza, anche se al
momento della sottoscrizione non era ancora presidente della
Regione ma onorevole della Repubblica e capogruppo della Lega
alla Camera dei Deputati.
"Concludendo, abbiamo chiesto l'audizione del presidente Fedriga,
attualmente commissario straordinario per l'attuazione
dell'accordo di programma, per riferire sia sull'incontro privato
con la proprietà, sia sulle prospettive di sviluppo della via
della seta che, come sosteniamo da anni, potrebbe dare una
risposta risolutiva sia al problema ambientale che a quello
occupazionale".