Patto: la specialità a tutela delle aziende negli appalti pubblici
(ACON) Trieste, 12 set - COM/RCM - Autonomia anche nella
regolazione della materia dei contratti e dei lavori pubblici, in
un'ottica di sviluppo del territorio. La chiede, con una mozione
indirizzata alla Giunta regionale, il gruppo consiliare del Patto
per l'Autonomia, formato da Giampaolo Bidoli e Massimo Moretuzzo,
prendendo ad esempio le due Province autonome di Trento e Bolzano
che già legiferano in tema di appalti e contratti pubblici,
prevedendo anche interventi di agevolazione per la partecipazione
agli appalti delle piccole e medie imprese locali.
"Si legga con attenzione lo Statuto della Regione Friuli Venezia
Giulia - è stato l'invito del capogruppo, Moretuzzo -. Si vedrà
che tra le potestà legislative sono ricompresi anche i lavori
pubblici di interesse locale e regionale. Finora è mancata la
volontà politica di concretizzare questa importante opportunità
per il territorio".
Moretuzzo e Bidoli si fanno, dunque, promotori dell'adozione di
una disciplina regionale che risponda in maniera efficace ed
efficiente alle necessità del territorio e lo fanno attraverso
una mozione, presentata oggi a Udine, con cui si impegna la
Giunta regionale "ad attivarsi affinché, tra le priorità della
Commissione paritetica di prossima nomina, sia inserita
l'elaborazione di una norma di attuazione che consenta alla
Regione Friuli Venezia Giulia di adottare una propria disciplina
organica, in tema di contratti e lavori pubblici di interesse
regionale, comprensiva anche di interventi promozionali per le
imprese locali", imprese che presentano forti legami con le aree
e le comunità in cui si trovano ad operare.
Si tratta di una richiesta che punta a "rafforzare la crescita
economica e sociale di tutta la regione, attraverso un
miglioramento della situazione occupazionale e i conseguenti
ritorni fiscali".
Alla Giunta, Bidoli e Moretuzzo chiedono di regolare alcuni
aspetti della materia dei lavori pubblici secondo una volontà già
manifestata dall'amministrazione regionale attraverso alcune
direttive vincolanti, emanate in materia (seppure non sempre
applicate dalle stazioni appaltanti - fanno presente i due
consiglieri -, anche a causa di alcuni dubbi sulla qualificazione
giuridica delle stesse), frutto del confronto con associazioni di
categoria, organizzazioni sindacali e Anci, a dimostrazione del
fatto che lo stesso tessuto economico e la comunità regionale
sono sensibili al tema.