Pd: Russo, legge elettorale, FVG maglia nera per presenza femminile
(ACON) Trieste, 13 set - COM/MPB - "Il FVG è tra le peggiori
regioni italiane in tema di presenza femminile nelle assemblee. È
giunto il momento di introdurre anche nel sistema del FVG la
doppia preferenza di genere". A dirlo è il vicepresidente del
Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd) che oggi, nel corso di
una conferenza stampa ha illustrato una proposta di legge di cui
è primo firmatario, di modifica dell'articolo 25 della legge
regionale 17 del 2007 (Determinazione della forma di governo
della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale
regionale). Alla conferenza, tra le altre hanno preso parte anche
Annamaria Poggioli, presidente della Commissione regionale per le
Pari opportunità, e Roberta Nunin, avvocata e consigliera di
parità.
"L'urgenza di un riequilibrio della rappresentanza di genere è
sotto gli occhi di tutti. La politica è l'ambito in cui la
presenza femminile è più penalizzata ed è tempo che questo vulnus
sia eliminato con l'obiettivo di raggiungere una presenza
femminile paritaria, muovendosi dai partiti, per arrivare alle
istituzioni. Inoltre, appare paradossale il fatto che il
Consiglio regionale abbia introdotto la doppia preferenza di
genere nelle elezioni comunali e non lo abbia ancora fatto per
sè. La legge è già stata calendarizzata in ottobre e ora
l'auspicio è che questo tema vada oltre gli schieramenti e
diventi trasversale con il voto di tutta l'Aula".
Il Fvg, denuncia Russo, "ha il triste primato del 14,2 per cento
di presenza femminile all'interno della massima assemblea
regionale, il Consiglio, contro il comunque misero 17,7 per cento
di presenza media su scala nazionale, comunque ben lontano dalla
media registrata a livello Ue, pari al 33 per cento (dati 2016).
Nella nostra Regione, abbiamo solo 7 donne su 49, è il momento di
agire".
Per questo, nella proposta di legge, viene introdotto, spiega
Russo, "un meccanismo semplice, lineare, efficace, non
coercitivo: ciascun elettore "può" esprimere uno o due voti di
preferenza; se ne esprime due, essi dovranno riguardare candidati
di genere diverso (maschio-femmina o femmina-maschio), pena
l'annullamento della seconda preferenza espressa".
Accanto all'intervento legislativo, Russo sottolinea infine i
riflessi "culturali e sociali" dell'intervento: "Adottare queste
misura significa, oltre a poter favorire l'auspicato
riequilibrio, introdurre caratteristiche positive in termini di
impatto, in quanto essa è in grado di radicare negli elettori
l'abitudine a scegliere con il proprio voto rappresentanti di
sesso sia maschile che femminile, contribuendo così a creare un
clima culturale favorevole all'idea che una più equa
rappresentanza di genere sia indispensabile alle Istituzioni di
un Paese realmente democratico".
Nel corso della conferenza, Poggioli ha sottolineato che la
proposta "non parla di quote rosa ma di presenza paritaria, con
un metodo che non ho obbliga, ma che permette una scelta che già
esiste in molte altre regioni". Nunin ha parlato di "situazione
sconfortante" commentando i dati sulla presenza femminile nelle
istituzioni, sottolineando quindi l'importanza di una "democrazia
paritaria".