Patto: due pdl per buoni spesa solidali e negozi di vicinato
(ACON) Trieste, 14 set - COM/RCM - Un progetto di legge che
prevede l'erogazione di finanziamenti regionali per i piccoli
Comuni (ovvero entro i 3mila abitanti) finalizzati a sostenere i
cosiddetti "buoni spesa solidali". Lo ha elaborato il Gruppo
consiliare del Patto per l'Autonomia e sarà depositato nei
prossimi giorni.
I buoni, sull'esempio di una sperimentazione del Comune di Mereto
di Tomba poi replicata anche da altre amministrazioni locali -
spiegano Giampaolo Bidoli e il capogruppo Massimo Moretuzzo -
andrebbero assegnati ai nuclei familiari per essere spesi negli
esercizi commerciali presenti sul territorio comunale e
convenzionati con il Comune stesso.
L'iniziativa realizzerebbe in tal modo un duplice obiettivo: da
un lato permetterebbe di incrementare l'indotto economico di
questi negozi, riconoscendone inoltre il rilevante ruolo sociale
svolto nei piccoli Comuni, dall'altro offrirebbe un importante
aiuto economico alle famiglie.
Più nello specifico, la norma darà la possibilità ai Comuni che
intendono avviare questa iniziativa di ricevere un aiuto
economico dalla Regione pari alla cifra che loro stessi
destineranno all'erogazione dei buoni spesa poi destinati alle
famiglie, secondo modalità e forme in gran parte stabilite
autonomamente dai Comuni.
Accanto a questa norma - fanno sapere ancora i due consiglieri di
centrosinistra -, si aggiungerà a breve una seconda proposta di
legge che prevede un finanziamento ad hoc per gli esercizi
commerciali di vicinato, per spese da sostenere per miglioramenti
strutturali o di tipo tecnologico. Anche in questo caso la
volontà è di fornire un aiuto economico concreto ai piccoli
esercizi (pure ubicati in contesti urbani più grandi), dando loro
modo di continuare a svolgere la funzione di presidio sociale sul
territorio.
Ai due interventi destinati alle piccole attività e ai negozi di
vicinato, Patto per l'Autonomia lavora da tempo: "Vista
l'importanza del tema e la necessità di dare risposte concrete
alle piccole realtà commerciali - affermano Bidoli e Moretuzzo -,
speriamo di arrivare in Aula prima possibile con entrambi i
progetti".
Per Moretuzzo, definire i centri commerciali "i nuovi centri di
aggregazione" è un'assurdità. Significa - chiarisce il capogruppo
del Patto - legittimare un tipo di società in cui i consumatori
si sostituiscono ai cittadini, dando l'ennesima spallata alla
coesione sociale e al senso di comunità. Dopo aver incentivato la
proliferazione di decine di centri commerciali in tutta la
regione, con conseguente consumo indiscriminato di suolo agricolo
e chiusura dei negozi presenti nei centri storici, ora si
riconosce a queste strutture addirittura una funzione sociale e
aggregativa: siamo alla follia. Questo non va solo contro il
diritto dei lavoratori al riposo domenicale, va anche contro
un'idea di società coesa e sostenibile. Noi siamo invece per
supportare in modo forte i piccoli negozi, in particolare quelli
presenti nei comuni montani e in quelli di piccole dimensioni. In
questi casi le botteghe non sono solo delle attività economiche
in grado di garantire i servizi di prossimità indispensabili, ma
diventano veri e propri presidi di welfare di comunità.
Se la Lega e Forza Italia intendono quindi procedere con delle
norme molto stringenti rispetto alle aperture festive dei centri
commerciali - garantisce il consigliere di opposizione -, avranno
il nostro sostegno.