I Comm: esame pdl nazionale servizio civile o militare obbligatorio
(ACON) Trieste, 18 set - RCM - Chiedere ai giovani di
proteggere il territorio, ma parimenti il patrimonio storico,
culturale e sociale della loro comunità regionale. E di farlo
attraverso un servizio obbligatorio che non necessariamente deve
essere un servizio armato, ma sicuramente deve costituire un
valido ausilio alle istituzioni militari, alla Protezione civile
e alle realtà del Terzo settore.
Questo il fine della proposta di legge nazionale n. 2 firmata
Piero Camber e Mara Piccin (FI), esaminata dalla I Commissione
consiliare presieduta da Alessandro Basso (FdI/An) e la cui
votazione è stata calendarizzata per la prossima seduta della
Commissione, prevista per martedì prossimo, 25 settembre, dando
così il tempo per alcune riflessioni e preparare eventuali
emendamenti.
Il provvedimento - ha spiegato Camber - parte dall'obiettivo di
realizzare i massimi valori di solidarietà e di collaborazione
tra i cittadini, e per questo è istituito il servizio civile o
militare obbligatorio quale modalità di difesa dello Stato. E'
prestato su base regionale, in uno dei seguenti settori a scelta:
protezione civile, associazioni e organizzazioni del Terzo
Settore; difesa. I soggetti coinvolti sono i cittadini e le
cittadine dai 18 ai 28 anni, senza comunque pregiudizio per
l'acquisizione del titolo di studio superiore o universitario; il
periodo è di 6 mesi e sarà considerato ai fini pensionistici. In
fase di prima applicazione, il servizio sarà obbligatorio a
partire dal 2021.
La scelta tra servizio civile o militare, entrambi ben ancorati
al nostro ordinamento costituzionale in quanto espressioni
dell'inderogabile dovere di difesa della Patria - ha aggiunto il
proponente -, permetterà a uomini e donne, nel periodo che va
dalla maggiore età al compimento dei 28 anni, di rendersi utili
alla società nell'ambito in cui ognuno si sentirà più portato.
Il consigliere ha parlato anche del rischio di un ulteriore
drastico calo della presenza delle Forze armate sul territorio
regionale, e del fatto che il Friuli Venezia Giulia "è la porta
di accesso di crescenti e incontrollati flussi migratori, secondo
una situazione di emergenza che sarebbe difficile da gestire
senza l'apporto dei militari, i quali in prospettiva verranno
impegnati sempre di più, in sinergia con le Forze dell'ordine,
per garantire quella sicurezza che comincia solo con l'adeguata
difesa delle frontiere e si completa con un capillare controllo
del territorio".
Il testo - ha poi reso noto Camber - si rifà a quello della
Regione Veneto, così da consentire al Parlamento una visione
unitaria delle proposte. Unica sostanziale diversità è la durata
del periodo di servizio, qui suggerito per 6 mesi anziché 8.
Oggi, a 14 anni dalla promulgazione della legge di sospensione
della leva militare obbligatoria (legge 226/2004), si avverte la
necessità di colmare un vuoto educativo che sta toccando in
maniera trasversale tutti gli ambiti della società. Per questo
motivo - ha riflettuto ancora il forzista - riteniamo che i
nostri giovani potrebbero ritrovare il significato di termini
divenuti desueti, come obbedienza, condivisione, solidarietà,
identità, dovere e Patria, beneficiando di un periodo formativo
non meramente addizionale rispetto a quello affidato alla
famiglia e alla scuola, nella nostra società che sta vivendo una
tangibile crisi valoriale.
Nel chiedere il ripristino di un servizio civile o militare
obbligatorio per tutti i giovani, da svolgere nella propria
regione di residenza - ha chiosato Camber -, crediamo sia
possibile creare le condizioni per un rilancio sostanziale,
morale e sociale del nostro Paese, finalizzato a un'autentica
cultura della solidarietà.
Tutti d'accordo sulle finalità della legge, sull'utile aspetto
formativo, sui valori da insegnare ai ragazzi specie dove la
scuola ma spesso anche la famiglia è manchevole, sulla
possibilità di approcciarsi a realtà che aprono la mente del
giovane e lo formano, sul senso di comunità a cui si deve
tornare, ma poi tra i consiglieri si sono evidenziati i
distinguo: dubbi su chi formerà i formatori e su come non
intralciare il percorso lavorativo di chi ha già le idee chiare
per Honsell (OpenSx); negativo che si tratti di un servizio
obbligatorio e oltretutto già esiste il Servizio civile
universale che si potrebbe incentivare per Centis (Citt); non
solo prevedere la sospensione del servizio sino alla laurea, ma
pensare a come non creare problemi ai laureati che potrebbero
perdere irripetibili occasioni di lavoro per Bordin (Lega);
sostenere il Servizio civile universale anche per Cosolini (Pd),
che trova complicato riorganizzare un sistema di difesa militare
basato sulla leva obbligatoria; finalità limitata della proposta
in quanto ci si concentra sul servizio civile e militare per
Ussai (M5S); obbligo del servizio militare positivo per Di Bert
(ProgettoFVG) che però auspica siano salvaguardati gli studenti;
forzatura il servizio militare obbligatorio invece per Marsilio
(Pd); strumenti che non sono i migliori per perseguire gli
obiettivi auspicati per Moretuzzo (Patto); serve una riflessione
ulteriore da fare in Commissione o altrimenti in Aula per
Mazzolini (Lega).
Il testo è stato scritto volutamente generico perché è una
proposta di legge nazionale - ha ricordato Camber in chiusura di
lavori, raccogliendo i suggerimenti degli intervenuti a una
riflessione su alcuni punti per la seduta di martedì 25 -, perciò
sarà poi il Parlamento a entrare nei dettagli.
(foto; immagini alle tv)