V Comm: audito Garante regionale dei diritti della persona (1)
(ACON) Trieste, 20 set - CMC - Sulla proposta di legge
presentata dal consigliere Camber (FI), che interviene sulla
norme istitutive del Garante regionale dei diritti della persona
(lr n. 9/2014) si sono svolte nella V Commissione consiliare,
presieduta da Diego Bernardis (Lega), le audizioni dell'attuale
organo collegiale: il presidente Fabia Mellina Bares, con
funzione di garanzia per i bambini e gli adolescenti, Giuseppe
Roveredo, con funzione di garanzia per le persone private della
libertà personale e Walter Citti, con funzione di garanzia per le
persone a rischio di discriminazione.
Presente anche il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro
Zanin e i componenti dell'Ufficio di presidenza consiliare, da
cui dipende attualmente l'organo di garanzia.
Chiamata ad esprimersi sul provvedimento, che tra le principali
novità converte l'organo da collegiale a monocratico ed estende
il suo potere d'intervento attribuendo al Garante anche la nuova
funzione di difesa civica, Fabia Mellina Bares ha prima fornito
una panoramica di quanto avviene a livello nazionale sulla
materia, che risulta variamente organizzata.
La scelta dell'organo monocratico anziché collegiale, così come
l'attribuzione di funzioni di difesa civica - ha ricordato Bares
- sono indubbiamente scelte che rientrano nella discrezionalità
politica degli organi di governo, attuate da regioni come Marche
e Veneto, mentre altre hanno istituito accanto ai difensori
civici, organismi autonomi che si occupano di diritti dei minori
e delle problematiche delle persone prive di libertà personale.
Considerata l'ampiezza degli ambiti di intervento - ha aggiunto -
per garantire gli standard di effettività e di indipendenza è
necessario dotare il Garante di adeguate risorse finanziarie e di
staff, personale che sia adeguato in termini di conoscenze,
professionalità ed esperienza. In ragione di ciò l'auspicio è
anche quello che l'incarico sia esclusivo e incompatibile con
qualsiasi altra attività lavorativa.
Giuseppe Roveredo, amareggiato per quella che ha definito una
scarsa attenzione nei riguardi dell'attività sin qui svolta,
documentata da report visibili sul sito e giudicati tra i
migliori in Italia, ha fornito alcune cifre legate all'attività
di sua pertinenza: nel 2017 sono stati svolti 248 incontri con
detenuti che ne hanno fatto richiesta, redatte 70 relazioni per i
magistrati di sorveglianza, compiuti 25 interventi e visite di
urgenza nei penitenziari per episodi violenti, mentre 16 sono
stati gli incontri di mediazione tra vittime e autori di un reato
previsti dall'ordinamento penitenziario.
Walter Citti ha ricordato come l'esigenza di istituire organismi
deputati alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e delle
persone private di libertà nazionale, sia nata dalla necessità di
creare una rete di coordinamento con gli organismi istituiti a
livello nazionale chiamati a dare attuazione a Convenzioni
internazionali e a direttive europee.
Citti ha quindi evidenziato l'opportunità di inserire in norma di
legge una strutturazione di uffici idonea, con creazione di
specifici dipartimenti e risorse umane ed economiche adeguate al
lavoro atteso.
Ha quindi preso la parola il presidente del Consiglio Piero Mauro
Zanin il quale ha ricordato di aver già audito singolarmente i
Garanti ed esaminato la documentazione prodotta dagli stessi
negli anni.
Quanto ai riflessi finanziari e agli oneri organizzativi, il
progetto di legge in esame, argomento trattato anche nell'odierna
riunione dell'Ufficio di presidenza, impone una riflessione
approfondita.
Se puntiamo a implementare la tutela dei diritti assumiamo un
impegno forte e significativo - ha detto - che necessita di
risorse economiche e umane adeguate, considerata anche
l'introduzione della funzione del difensore civico e l'ampiamento
della tutela dei diritti che si estende a tutti i cittadini che
lamentano un contenzioso con la pubblica amministrazione.
Al termine delle audizioni, nel dibattito che è seguito, si sono
registrate le posizioni contrarie alla proposta di legge da parte
dei consiglieri Honsell (Open Sinistra Fvg) Ilaria Dal Zovo
(M5S), Tiziano Centis (Cittadini), Chiara da Giau (Pd), Russo
(Pd), mentre Mauro di Bert (Progetto FVG) ha chiesto al
proponente maggiori chiarimenti circa i vantaggi derivanti
passaggio da organo collegiale a monocratico.
Piero Camber (FI), nel ricordare gli elementi innovativi
contenuti nel provvedimento, ha comunicato di aver accolto con
emendamenti alcuni suggerimenti contenuti nel parere espresso dal
Garante regionale sul provvedimento.
I lavori, su richiesta del consigliere Slokar (Lega) si sono
aggiornati al primo pomeriggio.
(segue)
(foto, immagini tv)