Patto: Moretuzzo,la Regione blocchi le speculazioni sull'acqua in montagna
(ACON) Trieste, 22 set - COM/RCM - Sono oltre 200 le centraline
idroelettriche in Friuli Venezia Giulia, e non si fermano le
richieste per l'autorizzazione alla realizzazione di nuovi
impianti.
Alla luce di questi numeri - che fotografano una situazione di
sfruttamento dei piccoli bacini idrici montani -, il Gruppo
consiliare del Patto per l'Autonomia sollecita un intervento
forte della Regione per bloccare la costruzione di altre
microcentraline nei torrenti di montagna "dove il danno
ambientale supera di gran lunga i benefici che derivano dalla
loro realizzazione", spiega il capogruppo Massimo Moretuzzo.
Il consigliere evidenzia come "i profitti generati dalla
produzione di energia elettrica non rimangono sul territorio, a
beneficio delle comunità locali, se non in minima parte, ma
finiscono per arricchire società extraregionali".
Un intervento, quello della Regione, quanto mai necessario su una
materia di cui si sta occupando anche il Governo italiano.
"Anche alla luce dello schema di decreto interministeriale sulle
fonti rinnovabili e in particolare di quanto previsto
relativamente agli incentivi per la realizzazione di nuovi
impianti idroelettrici, si sospendano temporaneamente le
concessioni a derivare e le autorizzazioni alla realizzazione di
nuove centraline - ribadisce Moretuzzo -.
"Si scelga di salvaguardare l'ambiente e di non realizzare opere
i cui benefici non giustificherebbero l'impatto sul territorio.
Si scelga di gestire le risorse e i beni come acqua, energia e
paesaggio, che appartengono a tutti, a beneficio delle comunità e
dei territori nelle quali quelle risorse si trovano".
Proprio per sensibilizzare le comunità locali sul tema, il Gruppo
consiliare del Patto per l'Autonomia organizzerà una
manifestazione, a fine ottobre, alla quale sono invitati a
partecipare cittadini e amministratori locali, associazioni
ambientaliste e comitati territoriali impegnati nella difesa dei
corsi d'acqua regionali.