IV Comm: comitato ristretto per pdl e ddl su modifiche legge Ater
(ACON) Trieste, 27 set - RCM - Modifiche alla legge regionale
n. 1 del 2016 in materia di riforma organica delle politiche
abitative e riordino delle Ater: a definirle sarà un comitato
ristretto istituito all'interno della IV Commissione consiliare,
presieduta da Piero Camber (FI), dopo che sul tavolo erano giunti
due progetti di legge, il primo a firma Giacomelli e Basso
(FdI/An), il secondo da parte dell'assessore Graziano Pizzimenti
per la Giunta regionale, poi approfonditi ascoltando i
suggerimenti dei portatori di interesse quali Comuni, sindacati
degli inquilini e ovviamente le Aziende territoriali stesse.
I due provvedimenti non differiscono molto tra loro. Entrambi,
infatti, prevedono in primis l'innalzamento da 2 a 5 degli anni
minimi per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica (modifica
all'articolo 29 della Lr 1/2016), allineando il Friuli Venezia
Giulia a Veneto e Toscana. E tale limite - aveva aggiunto
Giacomelli nella sua presentazione della pdl - è riconosciuto
altresì dall'Unione Europea come lasso di tempo necessario per
ottenere lo status di soggiornante di lungo periodo e il
conseguente diritto all'accesso al pari trattamento
nell'ottenimento di un alloggio.
Per Fratelli d'Italia, l'obbligo di residenza in Friuli Venezia
Giulia non sarà più chiesto al solo richiedente, ma esteso a
tutti i membri del nucleo familiare, fatta eccezione per i minori
a carico. Per la Giunta - così invece Pizzimenti -, se la
richiesta è fatta in forma associata, il requisito basta sia
posseduto da uno dei richiedenti. Inoltre, i 5 anni di residenza
potranno essere anche non continuativi nel decennio precedente.
Quanto, poi, all'attestazione della proprietà, la pdl n. 12
specifica che non si devono avere alte proprietà "ovunque
ubicati", mentre il ddl n. 16 prevede né in Italia né all'estero
e aggiunge che i cittadini extracomunitari dovranno presentare
"la documentazione attestante che tutti i componenti del nucleo
familiare non sono proprietari di altri alloggi nel Paese di
origine e di provenienza". Inoltre, per Giacomelli e Basso
dovranno essere esclusi dall'assegnazione dell'alloggio coloro i
quali abbiano occupato abusivamente proprietà altrui, e siano
stati condannati ai sensi dell'articolo 633 del codice penale
(reato di invasione di terreni o edifici) nei precedenti dieci
anni.
Il disegno di legge prevede anche un nuovo articolo, il 3 bis,
che riguarda il tema delle violenze domestiche. La Regione,
attraverso l'Ater, Ente di natura sociale - aveva riflettuto
Pizzimenti -, non può restare indifferente di fronte a fenomeni
che evidenziano situazioni familiari difficili. Perciò prevediamo
la decadenza dell'assegnazione dell'alloggio per gli autori di
delitti di violenza domestica, mantenendo però per i conviventi
il diritto di abitazione e dunque il subentro nella titolarità
del contratto.
La proposta di legge dal canto suo afferma che i Comuni e le Ater
saranno tenuti a favorire un processo di integrazione mediante la
composizione in modo eterogeneo dei blocchi abitativi. Inoltre,
per garantire un principio di equità nell'assegnazione degli
alloggi, la percentuale degli inquilini non provvisti di
cittadinanza italiana, a livello comunale, non potrà superare la
percentuale dei residenti stranieri nella regione. Tale
percentuale sarà stabilita in base ai dati forniti dall'Istat: in
tal modo, i cittadini italiani non saranno penalizzati
nell'ottenere gli alloggi di edilizia popolare.
Il comitato ristretto si riunirà la prossima settimana; la IV
Commissione - ha promesso il presidente Camber - lavorerà per
riuscire a portare il provvedimento all'attenzione dell'Aula in
una delle sedute già previste per la fine di ottobre.
"Non si tratta della riforma delle Ater, ma solo di una
revisione parziale seppure importante", aveva sottolineato
Pizzimenti in apertura, ma alcuni consiglieri hanno comunque
approfittato per avanzare già delle richieste: approfondire anche
il tema della riqualificazione del patrimonio delle Ater
attraverso ascensori e coibentazioni, per Honsell (OpenFVG);
verificare il patrimonio immobiliare dismesso dallo Stato, per
Centis (Citt); verificare a che punto è il rapporto con il
demanio militare per avere a titolo gratuito gli immobili, per la
Santoro (Pd); ripensare governance e funzioni delle Ater, per
Sibau (ProgettoFVG/Ar).
(foto; immagini alle tv)
Il presidente della IV Commissione Camber (FI), l'assessore Pizzimenti, il consigliere Giacomelli (FdI/An) (foto Arc/GM)
Alcuni componenti del comitato ristretto: Giacomelli (FdI/An); Centis (Citt); Sergo (M5S); Moretuzzo (Patto); Tosolini (Lega) (foto Acon/RCM)
La IV Commissione consiliare durante l'audizione del sindaco di Gorizia (foto Arc/GM)
La IV Commisisone consiliare al lavoro in sala Gialla (foto Acon/RCM)