Lega: Bordin e Miani, la Regione ridiscuta aperture festive negozi
(ACON) Trieste, 1 ott - COM/RCM - "Promuovere una disciplina
che contempli la difesa del riposo festivo a tutela del
lavoratore, piccole attività e famiglie, con le regole del
commercio e dello sviluppo economico e occupazionale".
A parlare in questi termini è stato Mauro Bordin, capogruppo in
Consiglio regionale della Lega, durante la discussione in Aula
della mozione che porta anche il suo nome e quello di Elia Miani
a sostegno dei lavoratori per il mantenimento del riposo
domenicale e festivo.
Con il documento - fa presente Bordin - si chiede alla Giunta
Fedriga di farsi promotrice nei confronti del Governo affinché
venga modificata la norma del decreto Salva Italia del 2011,
restituendo alla Regione e agli enti locali la possibilità di
decidere sulla regolamentazione delle aperture domenicali e
festive in base alle necessità di quel territorio.
"Le liberalizzazioni indiscriminate hanno dopato il commercio: i
dipendenti dei centri commerciali e dei grandi supermercati
lavorano molto spesso la domenica e nei festivi. Questo tipo di
aperture - aggiunge Bordin - toglie spazio alle famiglie ed è una
minaccia per i piccoli negozi. E' fondamentale creare un contesto
regolarizzato, in cui tutti i soggetti trovino un punto di
equilibrio. In tal senso bisogna che la Regione ritorni a poter
decidere su un tema tanto importante e che ci siano dati gli
strumenti per rispondere alle criticità, tenendo in debita
considerazione le peculiarità del territorio come quelle
turistiche".
Da parte sua, il consigliere Miani ha ribadito in Aula come siano
necessarie misure volte a combattere il fenomeno dello
svuotamento dei centri storici anche promuovendo il piccolo
tessuto commerciale, in particolare nelle zone montane e
disagiate.
"I piccoli esercizi commerciali faticano ad avere risorse,
persone e mezzi per tenere aperto a oltranza. Ormai, soprattutto
nei paesi - spiega Miani -, si tratta di attività che svolgono
una funzione sociale e aggregativa. Pochi decidono di proseguire
l'attività dei genitori, con la conseguenza che i centri delle
piccole realtà della nostra regione, ma non solo, si stanno
svuotando e spopolando".