Cr: pdln obbligo servizio civile o militare, relazione Piero Camber(2)
(ACON) Trieste, 2 ott - CMC - La proposta di legge nazionale
per l'istituzione del servizio civile o militare obbligatorio
rappresenta un'importantissima occasione dal punto di vista
educativo, poiché intende rafforzare la formazione dei giovani,
sia donne che uomini, con un periodo obbligatorio al servizio
della comunità.
L'afferma Piero Camber (FI), primo firmatario con Mara Piccin
(FI) delle norme e relatore del testo in Aula per la maggioranza,
che aggiunge: "conformemente al principio costituzionale espresso
dall'art.52, i giovani hanno il dovere di diventare cittadini
attivi, consapevoli, più preparati, rinsaldando, al servizio
della patria, identità e senso di responsabilità".
L'obbligatorietà - prosegue - è la grande novità che caratterizza
il periodo di coesione sociale e di servizio, di cui la proposta
di legge nazionale tratteggia solo un quadro di indirizzo,
permettendo ai giovani di scegliere, in linea con la loro
attitudine personale e senza pregiudizio per il percorso di
studi, in quale ambito effettuare questo periodo di servizio,
indicativamente di sei mesi: protezione civile, difesa, terzo
settore.
"Vista la sensibilità che sta crescendo tra gli italiani - spiega
Camber - l'idea è appunto quella di chiedere alle nuove
generazioni di assumersi la responsabilità di proteggere non solo
il territorio ma anche il patrimonio storico, culturale e
sociale, che è l'amalgama della loro comunità regionale,
attraverso un servizio obbligatorio che non deve essere
necessariamente armato, ma deve costituire certamente un valido
ausilio alle istituzioni militari, alla Protezione civile e alle
importantissime e radicate realtà del terzo settore. In tal modo
il servizio obbligatorio avrebbe un ritorno sociale
particolarmente importante, diventando non una spesa, ma un
investimento per il futuro.
"Com'è noto - aggiunge il consigliere forzista - gran parte del
sistema di Protezione civile poggia principalmente su persone che
hanno avuto l'occasione di sperimentare il servizio militare;
così come è continua ed efficace la grande opera di volontariato
messa in campo in particolare dall' Associazione nazionale
Alpini.
"Sul fronte educativo, la proposta di legge si pone in antitesi -
sostiene Camber - con il forte individualismo che porta spesso i
giovani a isolarsi, divenendo momento obbligatorio di vera
coesione sociale, attraverso la condivisione di fatiche, di pane,
di tempo, delle camerate, di un periodo di vita speso assieme ai
coetanei a lavorare per la tutela del bene comune.
"Il Friuli Venezia Giulia, forte dell'esemplarità della
tradizione di dedizione e impegno della sua gente verso la
propria comunità regionale e nazionale - conclude - deve dare,
mediante questa proposta di legge da trasmettere al Parlamento,
un segnale forte all'insegna di quei principi di solidarietà e di
sussidiarietà, che sono il motore ascensionale di fondamentali
scelte politiche che il nostro Paese è chiamato a prendere".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)