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Cr: pdnl obbligo servizio civile o militare, relazione Roberto Cosolini(4)

02.10.2018
12:52
(ACON) Trieste, 2 ott - CMC - Poggia su una serie di considerazioni oggettive, e non su un generico e ideologico antimilitarismo, la contrarietà del Partito democratico alla reintroduzione del servizio militare obbligatorio.

Così spiega Roberto Cosolini (Pd) nella sua relazione di minoranza, ripercorrendo l'iter legislativo che prima nel 2000 e poi nel 2004, per opera di governi di segno diverso, portò al superamento degli obblighi di leva. "Un periodo nel quale - aggiunge - concluse le esigenze di difesa alle frontiere, si apriva una fase di collaborazione internazionale in difesa della pace e dei diritti umani che necessitava di forze altamente professionalizzate".

L'esponente del Pd porge poi all'Aula una serie di considerazioni legate alla difficoltà che comporterebbe una riorganizzazione complessiva del sistema e agli ingenti investimenti necessari per ripristinare le numerose caserme dismesse e per attivarle in alcune zone del Paese che risultano completamente sprovviste.

La storia del servizio militare obbligatorio è inoltre, per Cosolini, contrassegnata da luci e ombre dal punto di vista della crescita civile delle giovani generazioni. Se infatti va citato il caso degli Alpini con le sue ricadute dirette sullo sviluppo di un moderno e forte sistema della protezione civile, altrettanto non vanno sottaciute le ombre che vedevano migliaia di giovani stazionare per un anno senza svolgere funzioni utili né alla difesa né alla comunità.

Il carattere obbligatorio, anche per quanto riguarda il servizio civile, suscita poi, secondo l'esponente del Pd, ulteriori perplessità "poiché si scontra con le esigenze di quei giovani che, pronti per affacciarsi al mercato del lavoro, sarebbero costretti a fermarsi per sei mesi, rischiando di perdere opportunità di avvio e prosecuzione di carriera". Meglio sarebbe propendere verso interventi che incentivino l'adesione volontaria, a esempio con il riconoscimento di crediti formativi. In ogni caso, di fronte alla scelta di un servizio obbligatorio - conclude Cosolini - è quello civile a favorire lo sviluppo di una maggiore coscienza civica e senso di comunità, oltre a essere organizzato in maniera più flessibile e compatibile con i percorsi di lavoro e di carriera.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd)